Nella serata di ieri verso le ore 18, a Roma, durante una manifestazione di lavoratori di Roma Metropolitane in via Tuscolana n.171, la polizia ha forzato il blocco delle maestranze che stavano protestando contro il rischio di perdere il posto per la possibile liquidazione dell'azienda.

Nell’occasione è rimasto ferito anche l'onorevole Stefano Fassina di Liberi e Uguali, tuttora ricoverato all'ospedale San Giovanni con un sospetto trauma toracico, ma sono stati contusi in quei concitati momenti anche diversi esponenti sindacali e vari lavoratori. Tra i contusi anche Alberto Civica, Segretario Generale della UIL di Roma e Lazio, che si trovava al fianco di Stefano Fassina quando la polizia ha forzato il blocco.

Tra i vari testimoni e "vittime" della carica, anche Michele Azzola, Segretario della CGIL sempre per Roma e Lazio che si è espresso con fermezza contro una operazione di polizia dalla violenza sproporzionata e immotivata, il suo racconto di quanto successo: "L'ingresso dell'edificio è un corridoio largo circa 2,5 metri. A un certo punto del corridoio ci sono delle porte in vetro con due ante di circa mezzo metro l'una. Quando la polizia ha sfondato, ci ha schiacciato contro queste ante.

Io da un lato - racconta Michele Azzola - e Stefano Fassina dall'altro, siamo stati schiacciati. A me è andata bene perché ho colpito con la schiena, lui invece è rimasto colpito al torace e gli è andata peggio, perché i poliziotti ci schiacciavano contro queste ante per passare".

Polizia contro i lavoratori a Roma, segretario UIL: ‘Mai visto nulla del genere in 40 anni, in gran parte erano donne’

L’onorevole Stefano Fassina (LeU) era presente sul posto in quanto è anche consigliere comunale di Roma, all’opposizione della Giunta Raggi, e si era recato al presidio per portare solidarietà ai lavoratori.

Era presente fra gli altri anche il capogruppo consiliare del PD in Campidoglio Giulio Pelonzi.

A tal proposito Blasting News ha intervistato in esclusiva uno dei protagonisti della vicenda, vale a dire Alberto Civica, segretario generale della UIL di Roma e Lazio, il quale è stato coinvolto direttamente nel fatto rimanendo contuso durante la concitata azione della polizia.

Segretario Civica, intanto lei come sta dopo i fatti di ieri?

“Ho ancora dei dolori alla schiena, ma con un po’ di antidolorifici riesco a stare in piedi. Niente di particolarmente grave. Sono più ferito per quello che è avvenuto, perché in 40 anni di sindacato non mi era mai successa una cosa del genere. Siamo sempre stati in grado di valutare le situazioni e ieri non c’era nulla che ci dava avvisaglie che sarebbe successo tutto questo”.

Ma quindi qual è stato il fatto scatenante? Può descriverci meglio quei momenti concitati?

“Lì c’era un presidio di lavoratori, circa 70-80 persone, per la stragrande maggioranza erano donne. Eravamo tutti seduti davanti alla sede di Roma Metropolitane, perché informalmente avevamo saputo che si sarebbe dovuta svolgere l’assemblea per la messa in liquidazione della società. Sarebbe dovuto venire un rappresentante del Comune a questa riunione. Il presidio era lì simbolicamente per impedire che questo funzionario arrivasse. A un certo punto ci hanno detto che stava arrivando, non sapevamo neanche chi fosse, ma si è parato davanti ai lavoratori seduti senza salutare e senza presentarsi. Vedendo che non poteva entrare è andato dalla polizia lì vicina.

In quei momenti abbiamo visto dei dirigenti attaccati al telefono che chiedevano istruzioni. A un certo punto un funzionario di polizia ha chiamato una delle manifestanti, dicendo che se non ci fossimo tolti avrebbero provveduto a una denuncia penale, ma non a una carica. L’onorevole Fassina e il capogruppo PD in Campidoglio si sono assunti la responsabilità, sono tornati da noi e hanno formalmente dichiarato che la manifestazione era finita e da quel momento si sarebbero assunti la responsabilità della cosa. Non hanno neppure finito di parlare e i poliziotti sono partiti dall’altra parte della strada, sono venuti dritti calpestando tutto quello che c’era davanti. In gran maggioranza erano donne sedute.

Ma hanno sfondato tutto quello che c’era davanti per far entrare questo funzionario. E’ successo inaspettatamente, nessuno si immaginava questo. Forse nemmeno al Comune si sono resi conto di cosa stava accadendo. Peraltro il tutto è avvenuto solo per una ragione allucinante: un funzionario doveva comunicare al Presidente di Roma Metropolitane che c’era un atto scaricabile sul sito. Bastava una telefonata”.

Quali conseguenze pratiche pensa che ci saranno per questa vicenda?

“Questo ancora non lo sappiamo. Abbiamo chiesto di capire chi ha dato l’ordine e chi si è assunto la responsabilità. Non solo fra i dirigenti della polizia, ma vorremo capire se qualcuno si prende la responsabilità Politica di quello che è successo.

Riteniamo che dietro a questo ci sia stata una richiesta del Comune di Roma. Vogliamo capire chi risponderà politicamente. Per una ragione banale: ci sono delle basilari regole della democrazia che consentono di manifestare quando si difende il posto di lavoro”

Il segretario CGIL: ‘Violenza contro donne e sindacalisti che non trova spiegazione, responsabilità è del Comune’

Sempre riguardo a questi fatti Blasting News ha intervistato in esclusiva in queste ore anche Michele Azzola, segretario generale della CGIL di Roma e Lazio, pure lui presente ieri sera a via Tuscolana durante l’azione della polizia contro i lavoratori di Roma Metropolitane e testimone di quanto avvenuto a pochi metri da lui.

Segretario Azzola, quello che è successo era davvero un fatto inaspettato?

“Sì, la violenza con cui la polizia ha deciso di far passare quel funzionario del Comune era sproporzionata rispetto all’atto che si stava compiendo. Quel funzionario doveva solo notificare un atto che non aveva per la messa in liquidazione di un’assemblea, che poteva svolgersi senza problemi anche il giorno dopo. Tutta quella violenza, calpestando lavoratori in gran parte donne e sindacalisti non trova spiegazione. Forse c’è stata una sottovalutazione di quel che stava succedendo. Ma la responsabilità più grossa rimane del Comune che ha mandato quel funzionario a fare un atto d’arroganza del genere. Tenete presente che, dopo quel che è successo, proprio stamani il Comune ha notificato alla società la messa in liquidazione della società.

Senza un minimo di umanità, non hanno dato il tempo ai lavoratori di riprendersi dalla mattanza di ieri e ha deciso di dare loro la mazzata finale”.

Quali saranno le conseguenze di tutto questo?

“Il Questore ha convocato per domani CGIL, CISL e UIL. Io conoscendolo da tempo credo che, per la sua sensibilità, vorrà un chiarimento. Quello che è successo non ha spiegazioni e giustificazioni. Voglio continuare a sperare che la polizia sia al servizio dei cittadini onesti, e lì c’erano solo cittadini onesti”.