"Alle elezioni del 2018 non ci fu alcun voto di scambio": lo sostiene il dipendente della Brindisi Multiservizi Alessandro Trane, il quale in questi giorni è finito al centro della cronaca cittadina in merito ad alcune sue dichiarazioni effettuate la sera del 3 gennaio scorso durante un incontro pubblico presso Palazzo di Città. In quell'occasione l'uomo, mentre litigava con il sindaco Riccardo Rossi, si lasciò scappare alcune parole poco felici nei confronti di quest'ultimo, dicendo che alle elezioni del 2018 (che videro trionfare proprio Rossi) lui avrebbe partecipato attivamente per far spostare 1.500 voti al rione Paradiso, i quali poi avrebbero ribaltato la campagna elettorale proprio nei confronti dell'attuale sindaco brindisino, che all'epoca andò al ballottaggio con l'avvocato Roberto Cavalera.

Trane ritiene proprio che le sue parole siano state strumentalizzate dall'avvocato e per questo, nelle scorse ore, ha inviato una lettera a tutti gli organi di stampa in cui chiarisce la sua posizione.

Il dipendente della Multiservizi: 'Le mie parole strumentalizzate da Cavalera'

Nella sua nota, Alessandro Trane informa la cittadinanza che molto probabilmente, come già detto, le sue parole siano state prese alla lettera e, quindi, strumentalizzate da Cavalera. L'uomo chiarisce che il suo scontro con il sindaco è accaduto per avere delucidazioni sull'abolizione del servizio rimozione in dote alla stessa azienda per cui lavora. L'amministrazione cittadina, d'altro canto, ritiene che per questo servizio ci sia stata una gestione finanziaria deficitaria che ha portato all'interruzione del servizio stesso.

Non la pensava così il dipendente Trane che, il 3 gennaio scorso, rispose quindi a tono al sindaco. Il lavoratore chiarisce che lui, durante la campagna elettorale, si sia certamente impegnato in Politica a favore del sindaco Rossi, sostenendo però di aver seguito sempre le direttive impartite dal capolista del movimento "+39".

Tale partito politico, con apposita comunicazione anche ai media locali, dichiarò di voler appoggiare la lista capeggiata da Riccardo Rossi, in quanto con Cavalera non ci poteva essere una condivisione di intenti. La sera degli scrutini, quindi, non venne spostato illegalmente nessun voto, ed è falso anche che ci siano stati accordi con la criminalità organizzata.

Inoltre, il termine "compare" che il dipendente della Bms ha pronunciato nei confronti del sindaco, si riferiva al rapporto personale e professionale che lega i due da diverso tempo, un termine che, chiarisce Trane, si usa molto anche tra gli abitanti del quartiere Paradiso e tra i brindisini in generale.

L'uomo rimane però contrariato dall'operato dell'amministrazione comunale

Il dipendente della Bms, infine, ha dichiarato nella sua nota che lui comunque sia rimasto molto scontento di come l'attuale amministrazione comunale stia operando sul territorio cittadino. Lo stesso ribadisce che l'unica finalità dell'intervento era quella di ottenere chiarimenti sulle azioni che verranno intraprese con riguardo al servizio di rimozione del quale lui stesso è responsabile. Sulla vicenda, comunque, vuole vederci chiaro la Digos di Brindisi, che ha già avviato tutti gli accertamenti giudiziari del caso.