L'Australia brucia da settembre scorso: una catastrofe di portata planetaria, che vede coinvolti principalmente gli abitanti del Paese, ma che ha anche ripercussioni mondiali per il sistema climatico della terra. In Cile ed in Argentina, i meteorologi hanno infatti segnalato la presenza in cielo dei fumi australiani, ad una distanza di oltre 12 mila chilometri.

I fermi di polizia

183 sarebbero gli arresti dei presunti piromani, accusati di aver acceso intenzionalmente i fuochi che stanno devastando il continente intero. I colpevoli avrebbero agito in particolare a Queensland (101 individui in stato di arresto), Nuovo Galles del Sud (24 persone indagate per dolo), nel Victoria (43 le accuse di piromania), in Tasmania e nell’Australia Meridionale.

29 incendi, secondo le dichiarazioni delle autorità locali, sarebbero stati provocati deliberatamente nello Shoalhaven a sud-est del Nuovo Galles.

Un drammatico bilancio avrebbe, inoltre, fatto emergere che il 70% dei piromani sarebbe addirittura minorenne.

I danni alla natura

Le fiamme che stanno distruggendo inesorabilmente il continente hanno in brevissimo tempo già causato 25 vittime, 14 delle quali hanno perso la vita nel 2020. L'olocausto della flora e fauna si attesta oltre i 5 milioni di ettari incendiati e sopra ai 500 milioni di animali bruciati vivi. Le abitazioni divorate dal fuoco sono circa 1.800.

L'Australia Meridionale è piegata dalla siccità, per questa ragione verranno abbattuti dai 5 ai 10mila cammelli selvatici per impedire loro di consumare la pochissima acqua rimasta, come lamenta la comunità di aborigeni che occupa quelle zone.

Un ulteriore strage nella strage che addolora il mondo intero.

Le zone più colpite

L'instancabile operato dei vigili del fuoco e dei volontari sta lentamente domando le fiamme, ma alcuni focolai fuori controllo stanno compromettendo irreparabilmente tutta l'area est del Paese rendendo a volte difficili anche le operazioni di soccorso.

Il fumo altamente tossico ha avvolto anche Melbourne, nel Victoria. Centinaia di turisti bloccati sul litorale da un incendio sono stati così portati in salvo dalla marina militare.

Nell'entroterra sudorientale, a Canberra, i cittadini sono stati dotati di maschere per proteggere la respirazione. La città, infatti, risulta essere la più penalizzata dai gas tossici per la fitta coltre di fumo che la avvolge già da giorni: qui è stata registrata la qualità dell'aria peggiore sull'intero pianeta.

Tutte le attività relative ai negozi, musei, centri di assistenza e addirittura al Dipartimento degli Affari interni sono state sospese per permettere agli impiegati di restare nelle loro abitazioni. Voli e servizi postali sono attualmente sospesi.

Il mondo intero si sta muovendo con milioni di donazioni per salvare l'Australia.