Ancora un incidente stradale mortale. Stamattina 8 gennaio a Modena, un ragazzo di 17 anni, è stato travolto e ucciso da un'auto mentre in sella alla sua bicicletta stava andando a scuola. Trasportato d'urgenza al vicino ospedale, il giovane, ha perso la vita poco dopo. Solo pochi giorni fa, dopo la strage in Valle Aurina, il capo della polizia stradale Giovanni Busacca, dalle pagine del Corriere della Sera aveva lanciato l'allarme: "In un anno, i morti tra i 15 e i 19 anni sono aumentati del 25%".
La tragedia tra via Morane e via Brescia
Stamani intorno alle 7, Marco è uscito di casa per andare a scuola.
Con la sua bici, si apprestava a raggiungere la fermata dell'autobus che l'avrebbe portato fuori Modena, a Castelfranco Emilia (dove frequenta l'Istituto Lazzaro Spallanzani di via Solimei), quando, all’altezza dell’incrocio tra via Morane e via Brescia è stato investito da un'auto.
Secondo quanto ricostruito finora (la dinamica del tragico incidente, come ha spiegato con una nota il Comune, è ancora al vaglio degli agenti della Polizia locale di Modena), l'Opel Corsa diretta verso il centro città (guidata da un uomo residente nel quartiere) non sarebbe riuscita ad evitare il 17enne che stava raggiungendo il lato opposto di via Arquà. L'impatto è stato molto violento e Marco è stato sbalzato a diversi metri di distanza: prima di cadere rovinosamente a terra avrebbe anche sbattuto contro un’altra auto ferma nel parcheggio della Polisportiva.
Il conducente ha subito chiamato i soccorsi e, sul posto, è prontamente giunta un'ambulanza. Il personale medico sanitario, dopo aver cercato di rianimare lo studente, lo ha traportato d'urgenza presso l'Ospedale Civile di Baggiovara. Le condizioni del ragazzo, però, erano disperate e, poco dopo, ne è stato dichiarato il decesso.
'Una strage quotidiana'
Quanto accaduto stamani nel cuore della città emiliana è solo l'ultimo di una lunga scia di incidenti mortali. Il Direttore del Servizio Polizia Stradale Busacca, all'indomani della tragedia avvenuta a Lutargo (in Alto Adige) tra sabato 4 e domenica 5 gennaio, aveva parlato di "strage quotidiana". Ogni giorno, infatti, sulle strade italiane perdono la vita 9 persone (660, invece, i feriti).
"Il tasso di mortalità - ha precisato - è di 55 vittime per milione di abitanti, contro i 49 dell’Unione europea".
Secondo Busacca, più divieti e più controlli, però, non risolverebbero i problemi (in quanto entrambi non mancano e non si può certo "militarizzare" il Paese). Per il capo della Stradale, una soluzione potrebbe essere rappresentato da una sorta di Piano Marshall che punti a coinvolgere ed educare, i maniera capillare, i ragazzi. I progetti, in questo senso, sono giù numerosi, ma non bastano. Per essere realmente efficaci, infatti, tutte le istituzioni dovrebbero impegnarsi per far capire ai giovani l'importanza di guidare sobri e con attenzione. "Qualsiasi auto, anche la più piccola - ha ricordato - a 50 km/h può uccidere sul colpo"