Mohamed Barbri, marito di Samira El Attar, è comparso ieri, venerdì 24 gennaio, davanti al Gip del Tribunale di Rovigo Raffaele Belvederi. L'uomo, 48 anni, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Al suo legale, però, avrebbe ribadito la sua innocenza spiegando di essersi recato in Spagna proprio per cercare la moglie. La donna, 43 anni, è scomparsa da Stanghella (Padova) nell'ottobre 2019. Sempre ieri sono riprese le ricerche con i cani molecolari dell'Arma.

Il marito di Samira davanti al Gip

Mohamed Barbri, di fronte al giudice per le indagini preliminari Belvederi, ha scelto di rimane in silenzio e di non chiarire la sua posizione.

Non ha spiegato come mai, all'inizio del mese, è fuggito in Spagna e neppure come mai il suo cellulare è stato posizionato, la notte dopo la scomparsa della moglie, per oltre tre ore (tra le 4.37 e le 7.01) in riva al Gorzone. Qui, ricordiamo, i cani molecolari utilizzati dai carabinieri nelle ricerche di Samira hanno fiutato, proprio lungo l'argine che costeggia il fiume, delle tracce biologiche e alcuni reperti che potrebbero essere legati alla mamma marocchina.

Accusato dalla Procura di Rovigo di omicidio e occultamento di cadavere, Mohamed (da pochi giorni detenuto nel carcere della città veneta) ha scelto di non parlare durante l'interrogatorio, ma al suo legale, l'avvocato milanese Daniele Pizzi, ha ripetuto di non c'entrare nulla con la scomparsa della moglie.

Barbri, al telefono, avrebbe spiegato al suo difensore di essersi allontanato da Stanghella perché convinto che Samira si trovasse in Spagna, tra Barcellona e Madrid e di non essersi fermato, il 22 ottobre, in via Gorzon Sinistro Inferiore. "Quella notte - ha sostenuto l'indagato - mi sono spostato per raggiungere le caserme dei carabinieri di Boara Pisani e di Solesino per denunciare la scomparsa di Samira".

Riprendono le ricerche di Samira

Sebbene Barbri si sia avvalso della facoltà di non rispondere, sempre nella giornata di ieri, i carabinieri di Padova hanno ripreso le ricerche effettuando un minuzioso sopralluogo in una zona poco lontano dal fiume Frassine, nella piccola frazione Carmignano (nel comune sparso di Sant'Urbano, sempre in provincia di Padova).

Nell'uscita, i militari, hanno utilizzato nuovamente i cani molecolari ed il georadar. Proprio in quell'area, il marito di Samira sarebbe stato notato in più di un'occasione ma, nelle scorse settimane, le ricerche erano state rese impossibili dalla presenza di neve.

I familiari della mamma 43enne, invece, tramite il loro legale, l'avvocato Nicodemo Gentile, hanno rinnovato il loro tragico appello, invitando Mohamed a collaborare con gli inquirenti: "Dica quello che sa e dove si trova il corpo di Samira".

La scomparsa di Samira

Samira El Attar ha fatto perdere le sue tracce la mattina del 21 ottobre scorso. La sua scomparsa, in pochi giorni, ha riempito le pagine di Cronaca Nera locale e nazionale.

Quel giorno, come è stato ricostruito, la 43enne è uscita dalla sua abitazione di Stanghella con la figlioletta di 4 anni. Dopo aver accompagnato, in sella alla sua bicicletta, la bimba all'asilo, si era fermata a salutare un'amica ed era sparita nel nulla. Il giorno seguente, Mohamed si era presentato dai carabinieri per presentare denuncia dicendo di aver atteso un giorno intero in quanto Samira, talvolta, faceva la badante a qualche anziano del paese e non rientrava a casa fino al mattino.

In un primo momento, la Procura di Rovigo aveva aperto un fascicolo per sequestro di persona (senza alcun iscritto nel registro degli indagati), ma presto l'attenzione degli inquirenti si era concentrata su Mohamed Barbri.

Gli elementi raccolti dagli uomini del Nucleo Operativo della Compagnia di Este, del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Padova e del Radiomobile, avevano quindi spinto la Procura di Rovigo a indagare il marocchino per omicidio e occultamento di cadavere. Tra i moventi possibili, la gelosia morbosa e ossessiva di Barbri nei confronti di Samira. L'uomo, convinto che la moglie lo tradisse, la controllava in continuazione e, più di una volta, sarebbe arrivato ad alzare le mani contro di lei.