Il direttore de Il Tempo Franco Bechis è stato ospite di Tagadà. Nell'occasione si è provato ad approfondire il tema Coronavirus. In Cina è ormai psicosi ed il problema si sta estendo a tutto il mondo. Il giornalista non ha mancato di far notare come, al momento, il grande Paese asiatico si sia macchiato di un tardivo intervento rispetto alla gravità della situazione emersa diverse settimane fa. Allo stesso modo ha messo in evidenza come si debba fare i conti con la poca trasparenza che starebbe avendo lo Stato cinese rispetto alla situazione. E, al di là della questione prettamente sanitaria, l'emergenza Coronavirus rischia di avere conseguenze economiche anche per l'Italia.

In Italia non ci sarebbero casi

La Cina può essere ormai considerato un punto cruciale del mondo come mercato. Per Franco Bechis fare i conti con il colosso asiatico in una situazione di emergenza rappresenta un rischio anche per l'Italia. Proprio il Belpaese, al momento, più che del virus, rischia di doversi preoccupare delle conseguenze economiche di ciò che sta accadendo. "In questo momento - ha evidenziato - dobbiamo essere più preoccupati per l'economia. In Italia non c'è alcun caso sospetto o accertato. I mercati si stanno muovendo sulla psicosi Coronavirus. In questo momento è ferma l'economia cinese che ha un peso notevole sullo scenario mondiale".

Italia-Cina: rapporti commerciali fatti di interscambi

Le conseguenze che si stanno concretizzando potrebbero, perciò, riguardare da vicino anche l'Italia. "L'interscambio - ha detto Bechis - è per noi molto alto. Il governo precedente ha aperto la Via della Seta, che adesso andrebbe chiusa sotto molti profili".

Alcuni equilibri, secondo il direttore de Il Tempo, rischiano di saltare.

"C'è - ha affermato - molta gente che va nei ristoranti cinesi. Paure o non paure, in questo momento non sta più andando lì. Molte imprese lavorano con la Cina. Importiamo da là tanto".

Allo stesso modo il direttore non ha mancato di sollevare dubbi su come, al momento, si stia gestendo la cosa in terra cinese. Sul Coronavirus ha detto: "E' un problema ed è motivato.

Non c'è una tradizione di grande trasparenza della Cina su epidemie di questo tipo".

La colpa di un Paese così grande sarebbe rappresentata dalla sottovalutazione iniziale del fenomeno. "Vediamo - ha incalzato Bechis - moltiplicare i casi ogni giorno e un po' di psicosi sul fatto che si è intervenuti tardi con misure drastiche da pochi giorni quando i primi casi sono avvenuti a dicembre".

Adesso non resta che attendere per capire come si fronteggerà la situazione e se davvero dovesse concretizzarsi, come nessuno si augura, il rischio che l'infezione virale possa arrivare in molti altri paesi.