La sera dello scorso 19 agosto avrebbe sparato a morte un suo compaesano, con due colpi di fucile, mentre la vittima faceva rientro dalle campagne di Genoni, nella provincia di Sud Sardegna. E questa mattina – dopo mesi di indagini – i Carabinieri hanno stretto le manette ai polsi di Francesco Fenu, 23 anni, pregiudicato di Genoni, accusato di aver ucciso Roberto Vinci, 48 anni, che a bordo della sua bicicletta percorreva la strada lungo le campagne di “Is Arenas”, a Genoni. Ora il presunto assassino – dopo tutti i controlli di rito – è stato rinchiuso in una cella del carcere “Ettore Scalas” di Uta, in attesa di essere ascoltato dal pubblico ministero che si occuperà del caso.

Il giovane si dovrà trovare un buon avvocato che lo difenda dalle pesanti accuse di omicidio premeditato e porto abusivo di arma comune da sparo. L’arresto è arrivato al termine di lunghe e certosine indagini effettuate dagli specialisti dei Carabinieri, che hanno raccolto numerose prove nei confronti del giovane. Fondamentale – assicurano gli investigatori dell’Arma – è stata anche la testimonianza della vittima che avrebbe fornito importanti dettagli investigativi ai Carabinieri, prima di essere trasferita in ospedale dove – poche ore dopo – il suo cuore cessò di battere.

Un brutale omicidio

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori dei carabinieri la sera dello scorso 19 agosto Roberto Vinci stava facendo rientro verso il paese di Genoni, a bordo della sua bicicletta.

Aveva passato la giornata nella sua azienda agricola e intorno alle 20 aveva deciso di fare rientro nella sua abitazione. Mentre percorreva la strada rurale “Pranu e Predi” in sella al suo mezzo a due ruote, improvvisamente, era stato raggiunto da due colpi di fucile che l’avevano fatto cadere a terra. Nonostante le gravi ferite però l’uomo era riuscito a percorrere altri trecento metri, prima di cadere senza forze sul ciglio della strada.

Dove era stato notato da un passante, che aveva immediatamente dato l’allarme. L’arrivo di un’ambulanza medicalizzata del 118 e dei Carabinieri era stato velocissimo. La vittima era stata caricata sul mezzo di soccorso e, dopo le prime cure, era stata subito trasferita all’ospedale Brotzu di Cagliari dove però, intorno alle 3 e 30 della mattina, era morta.

Aveva perso parecchio sangue e nonostante le immediate cure non c’era stato nulla da fare. Fortunatamente Roberto Vinci, nonostante il suo stato, era riuscito a fornire numerose informazioni agli inquirenti che dopo mesi di indagini sono riusciti a dare un nome al suo presunto assassino.

Indagini immediate

Subito dopo l’agguato, gli specialisti dei Carabinieri si erano messi subito a lavoro. Roberto Vinci infatti era un volto conosciuto alle forze dell’ordine. E forse i suoi precedenti possono aver spinto il presunto assassino. Vinci infatti era stato condannato a vent’anni di carcere, con l’accusa di essere stato uno degli autori materiali della rapina messa a segno ad un distributore della Q8, a Gerrei, nel lontano 2002.

Durante la fuga infatti insieme ad un complice era stato preso come ostaggio il proprietario della pompa di benzina, Antonio Tuveri, che durante il conflitto a fuoco era morto. Ma non solo, Vinci era stato sospettato anche di essere l’autore di una rapina che era terminata con la morte di Francesca Loi, una pensionata di 80 anni. Nel 1997 era anche stato arrestato – e poi assolto – per aver tentato di rapinare un supermercato di Palau. Nel 2008 invece era stato accusato di abusi e poi assolto. Come quando nel 2004 era stato accusato – e anche in questo caso assolto – dall’accusa di aver ucciso un suo compaesano: Bruno Melis.