In Cina il coronavirus continua a mietere vittime e, tra queste, si è aggiunto quello che molti definiscono un vero e proprio eroe. Nelle scorse ore è morto Li Wenliang, medico di Wuhan che fu tra i primi ad accorgersi che le infezioni polmonari di cui erano affetti diversi pazienti non erano attribuibili a una semplice polmonite ma a un qualcosa di ancora sconosciuto. Per questo l'uomo, il 30 dicembre 2019, lanciò un allarme che gli costò anche minacce e accuse da parte della polizia e delle autorità di Wuhan. Aveva contratto il coronavirus lo scorso gennaio da un paziente infetto.
Aveva 34 anni.
Li Wenliang venne arrestato dopo aver lanciato l'allarme
Li Wenliang, come detto, fu tra i primi ad accorgersi dell'esistenza di quello che poi è stato rinominato coronavirus. Aveva per questo lanciato l'allarme, corredato dall'invito rivolto ad amici e conoscenti di proteggere le loro famiglie. Per questo Li venne arrestato dalla polizia cinese insieme ad altri sette colleghi, oltre ad essere screditato dalle autorità. La sua posizione venne rivalutata dalla magistratura e dalla società solo dopo, quando l'esistenza del coronavirus era ormai cosa nota. La storia di Li è stata da molti interpretata come la prova del fatto che le autorità locali non volessero almeno inizialmente divulgare la notizia del contagio per non diffondere il panico.
L'uomo aveva avvertito dell'esistenza di un virus simile alla Sars tramite un messaggio rivolto ad alcuni amici e colleghi; i messaggi, in origine privati e inviati tramite l'app di messaggistica WeChat, sono stati resi pubblici e in poco tempo sono diventati virali. Per questo la polizia arrestò il medico con l'accusa di diffamazione.
Li è morto nella giornata di oggi, giovedì 6 febbraio, dopo essere entrato in terapia intensiva. La notizia è stata diffusa dal Global Times.
Coronavirus, i morti salgono a 565
Intanto, il bilancio dei morti sale giorno dopo giorno. Secondo l'ultimo bollettino ufficiale i morti sono ad oggi 565. Di questi, 563 sono in Cina (le uniche morti registrate al di fuori della Cina sono state registrate a Hong Kong e nelle Filippine).
Ma di questi 563 decessi, ben 549 sono avvenute nella regione dello Hubei (nella quale vi è anche la città di Wuhan, da dove è partito il contagio). Le persone guarite sono però superiori a quelle morte: al momento, infatti, le guarigioni sono circa 1,150. In tutto i contagiati sono 28,149 mila persone. L'andamento aggiornato della situazione è osservabile utilizzando la mappa online sviluppata dal Center for Systems Science and Engineering dell'università John Hopkins di Baltimora, negli Stati Uniti.