Un caso sospetto di Coronavirus tra i 56 italiani rientrati da Wuhan è stato evidenziato dalle analisi condotte dall'equipe di medici; l'allarme arriva dalla Cecchignola, la cittadella militare all'interno di Roma dove si trova il Centro olimpico che ospita gli italiani in quarantena appena arrivati dalla città cinese. Momentaneamente i medici hanno deciso di condurre ulteriori analisi sul soggetto che è stato precauzionalmente trasferito in isolamento all'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive "Lazzaro Spallanzani" di Roma.

Gli altri casi in isolamento

La coppia di coniugi cinesi che per prima è risultata positiva al Coronavirus in Italia risulta essere stabile ma ancora in gravi condizioni; sono ricoverati in isolamento presso la terapia intensiva dell'istituto ma la loro prognosi resta tuttora riservata. Per quanto riguarda la terapia seguita, momentaneamente ai due soggetti stanno venendo somministrati dei farmaci antivirali sperimentali che sono stati indicati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità; il farmaco denominato "lopinavir/ritonavir" è un antivirale già utilizzato per le infezioni da Hiv ma che ha dimostrato di poter agire anche sul ceppo dei coronavirus. Le altre 20 persone ricoverate risultano essere asintomatiche e si trovano tutte in buone condizioni.

Tuttora sono 9 i pazienti ricoverati: 2 casi confermati (la coppia di coniugi cinesi), 4 pazienti sono stati sottoposti al test per la ricerca del Coronavirus e si è in attesa dei risultati, 3 pazienti sono risultati negativi ai test ma sono rimasti ricoverati per altri motivi clinici. In totale sono stati 41 i soggetti sottoposti al test per la ricerca del virus, la maggior parte dei quali era stata in contatto con la coppia cinese che si trova in terapia intensiva.

La task force anti-virus

In mattinata il ministro della Salute Roberto Speranza ha riunito la task force per contrastare il coronavirus 2019-nCoV per valutare ulteriori misure di prevenzione riguardo ai cittadini di ritorno da aree a rischio oltre a quelle già messe in atto; la squadra speciale era stata attivata a gennaio dopo l'allarme di una possibile diffusione del virus anche in Italia ed è operativa 24 ore su 24 per ogni tipo di esigenza.

Di fondamentale importanza è la cooperazione di questa squadra insieme alle principali istituzioni italiane per la sanità come i Nas, l'Istituto Superiore di Sanità e gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera. Chiaramente la coordinazione tra tutte queste strutture sanitarie non è solo a livello nazionale in quanto sono in costante contatto con l'Oms e il Centro Europeo per la prevenzione e il Controllo delle Malattie.