Il Coronavirus continua a far paura e in Veneto, una delle regioni in cui si è sviluppato uno dei focolai di Covid-19, l'allarme sanitario è, in questi giorni, accompagnato anche da episodi di psicosi, isteria e intolleranza. Stavolta, la vittima è una bimba di soli 8 anni residente a Curtarolo, in provincia di Padova, risultata positiva al tampone. La piccola è stata "messa alla gogna" sulle chat di WhatsApp e lei, e la sua famiglia, sono stati trattati come degli appestati. Sulla vicenda stanno indagando carabinieri e procura.

La bimba positiva al Coronavirus

Il Coronavirus è una delle pagine di Cronaca Nera più terribili per il nostro Paese. Ad oggi, venerdì 28 febbraio, I contagiati hanno ormai superato quota 650 e, anche se iniziano a registrarsi le prime guarigioni, siamo in pieno allarme sanitario. In Veneto, dove si sono riscontrati più di 110 contagi, anche una bimba di Curtarolo è risultata positiva al Covid-19. La piccola è stata sottoposta ad accertamenti clinici dopo che il nonno, un imprenditore 67enne residente nella vicina Limena (sempre nel Padovano) è stato ricoverato in gravi condizioni all'Ospedale di Padova.

La ragazzina, però, è asintomatica e almeno per il momento non ha febbre e sta bene. Entrambi i genitori, invece, sono risultati negativi ai test, mentre uno zio - che vive sempre a Curtarolo - è positivo al Coronavirus (anche se, per ora, non ha manifestato nessun malessere).

L'intera famiglia in via precauzionale è stata isolata nella propria abitazione. Come da protocollo, se nei prossimi 14 non presenteranno sintomi potranno riprendere le loro vite.

Il Coronavirus ai tempi di WhatsApp

La bambina frequenta la seconda elementare di Limena e, per questo motivo, i suoi diciotto compagni di classe sono finiti in isolamento.

La notizia si è subito sparsa, ma la comunità invece di mostrare empatia e vicinanza alla ragazzina e alla sua famiglia ha "tirato fuori" il peggio di sé. Sulle chat di WhatsApp e nei vari social, le mamme del paese, hanno svelato nome, cognome e indirizzo dell'allieva positiva a Coronavirus. Addirittura, qualcuna, avrebbe diffuso anche la fotografia del nonno ricoverato.

E, improvvisamente, lei, a dispetto della sua tenerissima età, è diventata il "nemico" da allontanare.

Sulla vicenda è stata aperta un'indagine anche perché il sindaco di Curtarola, Martina Rocchia, suo malgrado, si è ritrovata coinvolta. I messaggi che riportavano l'identità della bimba e dei suoi familiari erano "firmati" dalla prima cittadina. L'amministrazione, però, nega tutto: "Non ho mai diffuso il comunicato. Come potrebbe passarmi per la testa di diffondere dati sensibili, specie se di una minore". Poi, ha aggiunto che potrebbe trattarsi di una persona senza scrupoli che, per fini politici, non si fa problemi a speculare neppure su una povera bambina. "Mi sono rivolta ai carabinieri e farò denuncia".

Anche la famiglia della bambina pensa di presentare querela.

Il sindaco di Limena, Stefano Tonazzo (impegnatissimo ad arginare una vera e propria ondata di panico collettivo) è intervenuto in merito alla vicenda e ha richiamato alla calma la cittadinanza ricordando che il paese non è in zona rossa come Vo'.