Una vicenda di Cronaca Nera dai contorni ancora poco chiari si è consumata nel fine settimana a Como. Sarebbe stato un colpo di pistola, partito accidentalmente, ad uccidere un uomo di 52 anni, ritrovato sabato mattina sul ciglio della strada, in località “Cava” lungo la provinciale Lariana, nel territorio del comune di Faggeto Lario, quasi al confine con Pognana. A sparare con la propria arma – regolarmente detenuta – sarebbe stato, nella serata di venerdì, un amico della vittima: a quanto pare i due stavano passando insieme la serata quando si è consumato il dramma.

Non si conosce ancora l’esatta dinamica dei fatti: tuttavia è certo che Roberto Fusi si trovava nella casa del coetaneo Antonio Ballan a Como, quando quest’ultimo, mentre la manovrava, ha involontariamente esploso un colpo con la sua calibro 9x21, ferendolo mortalmente. A quel punto l’uomo deve aver perso la testa e, invece di chiamare i soccorsi, ha deciso di disfarsi del corpo della vittima, trasportandolo lontano dal luogo del delitto.

La ricostruzione del tentativo di sbarazzarsi del corpo

Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, mentre i due amici erano insieme, forse con anche altre persone, dall’arma da fuoco sarebbe partito un colpo che ha raggiunto in pieno volto Fusi, non lasciandogli via di scampo.

Nei minuti successivi Ballan, preso dal panico, avrebbe trasportato il cadavere della vittima fino alla propria vettura, avvolgendolo in alcune coperte. Una volta caricatolo in auto, si sarebbe diretto a Faggeto Lario: in un primo momento si sarebbe fermato in una piazzola di sosta, con l’intenzione di gettare il corpo al di là di un parapetto, in una scarpata.

Ma, vista la difficoltà a trascinarlo, avrebbe poi deciso di abbandonarlo sul ciglio della strada. Le spoglie sono state notate qualche ora dopo, verso le sette di mattina, dall’autista di un autobus di linea, che ha immediatamente avvertito le forze dell’ordine. Sul posto sono giunti i militari del reparto investigativo di Como, insieme agli uomini della compagnia di Cantù, per effettuare i primi rilievi e avviare le indagini.

Ritrovate anche le coperte utilizzate per avvolgere il corpo

I carabinieri hanno rinvenuto le coperte usate per avvolgere Fusi in un cassonetto dei rifiuti, poco distante dal luogo del ritrovamento della vittima. Vicino al corpo c’era anche la pistola da cui era partito il colpo, risultata di proprietà di Ballin. Forse quest’ultimo potrebbe aver pensato di voler simulare un suicidio, oppure l’arma potrebbe essergli caduta per sbaglio mentre stava tentando di nascondere le spoglie dell’amico.

L’interrogatorio dell’uomo che aveva occultato il corpo dell’amico

Quindi gli inquirenti sono potuti risalire velocemente all’uomo che deteneva l’arma, che è stato immediatamente sottoposto all’apposito test per scoprire se avesse sparato di recente.

Inoltre sono state utilizzate la immagini delle telecamere di sicurezza, presenti lungo la strada provinciale, per individuare la vettura utilizzata per trasportare la vittima. Il sospettato è stato ascoltato a lungo dal magistrato che segue le indagini, Mariano Fadda, sostituto della Procura di Como. Al termine dell’interrogatorio il pm ha disposto nei suoi confronti il fermo.