Il dipartimento regionale della Protezione Civile della Campania ha comunicato, attraverso i suoi canali ufficiali e istituzionali, che nella mattinata di giovedì 5 marzo, presso i laboratori dell'istituto ospedaliero Cotugno di Napoli (azienda ospedaliera specializzata nel trattamento di malattie infettive ed epidemiologiche e centro di riferimento in Campania per l'emergenza del Coronavirus), sono stati analizzati altri 58 tamponi, di cui sette sono risultati positivi al test.

In totale 45 casi di positività in Campania

Anche in questo caso, come nei precedenti, si attendono i risultati dei contro-esami eseguiti dall'INMI (Istituto Nazionale per le Malattie Infettive) Lazzaro Spalanzani di Roma e la comunicazione ufficiale del Ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità.

Al momento, in totale sono 45 i casi di positività registrati in Campania, ma probabilmente si tratta di un numero destinato ad aumentare. Dei sette accertati nella giornata odierna, quattro sono provenienti dall'Asl Napoli 1 e gli altri tre rispettivamente dall'Asl Napoli 3 Sud, da Caserta e da Santa Maria Capua Vetere (centro abitato in Provincia di Caserta).

Visite ambulatoriali sospese negli ospedali campani

La Regione Campania, come riporta Il Mattino, ha disposto, fino al prossimo 18 marzo, la momentanea sospensione di qualsivoglia tipo di attività ambulatoriale. Saranno dunque temporaneamente interrotte tutte le visite mediche erogate da Asl, presidi ospedalieri, case di cura accreditate con il sistema sanitario nazionale, AORN (aziende ospedaliere di rilievo nazionale), AOU (aziende ospedaliere universitarie) e IRCCS (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico).

La decisione è stata presa al fine di assicurare, in maniera preventiva e cautelativa, un contenimento alla diffusione del virus Covid-2019. Dal provvedimento regionale sono escluse le cure mediche urgenti e quelle finalizzate a specifici trattamenti sanitari, come radioterapia, chemioterapia e dialisi. "Una decisione grave che lede non solo il diritto alla salute dei cittadini campani, ma anche il diritto al lavoro degli operatori della sanità privata, lasciati a casa senza retribuzione", cosi hanno commentato il provvedimento Nicola Ricci e Alfredo Garzi Cosentino, rispettivamente segretari generale della Cgil Campania e della Fp Cgil Campania e Napoli.