Il governo italiano ha ufficializzato la chiusura di tutte le università e le scuole di ogni ordine e grado fino al 15 marzo; la notizia era stata battuta dalle principali agenzie giornalistiche già nelle prime ore di ieri pomeriggio, ma il Ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina aveva chiesto ai giornalisti di attendere l'ufficialità, a seguito di un ulteriore approfondimento chiesto ad un comitato tecnico-scientifico.
La decisione è stata ufficializzata durante la conferenza stampa delle ore 18:30 di ieri proprio dal Ministro dell'Istruzione Azzolina; il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha precisato che la decisione è stata presa in via precauzionale, soprattutto per evitare un ulteriore sovraccarico del Servizio Sanitario Nazionale, messo a dura prova dall'emergenza attuale.
Nonostante il comitato tecnico-scientifico, che sta supportando il Governo italiano nella gestione dell'emergenza sanitaria, abbia espresso la propria perplessità sulla chiusura delle scuole ai fini del contenimento del contagio, Conte ha affermato che la decisione è stata presa seguendo il principio della massima precauzione.
La nuova norma irrigidisce le precedenti misure precauzionali, che prevedevano la chiusura delle università e delle scuole nelle sole regioni-focolaio dell'infezione da Covid-19 e lasciavano alle altre aree d'Italia la libertà di accedere virtualmente alle lezioni. Intanto, il Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha aggiornato a 3089 il numero dei contagiati dall'inizio dell'emergenza sanitaria, di cui 107 deceduti e 276 guariti.
Nuove misure precauzionali per contenere il contagio
Conte ha firmato ieri sera un nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che contiene le misure da adottare per le prossime due settimane al fine di contenere il contagio.
Tra le nuove norme troviamo:
- la sospensione di manifestazioni in luoghi pubblici e privati aperti al pubblico (inclusi cinema e teatri);
- la sospensione di eventi sportivi in luoghi pubblici e privati aperti al pubblico (gli stessi eventi proseguiranno a porte chiuse);
- le raccomandazioni di lavare frequentemente le mani, di starnutire e tossire nell'incavo del braccio o in fazzoletti usa e getta da eliminare immediatamente;
- la raccomandazione di evitare abbracci, strette di mano e di mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro nei contatti sociali.
Ulteriori indicazioni sono rivolte a chi abbia situazioni cliniche pregresse e agli over 75, cui si consiglia di rimanere in casa e di evitare i luoghi affollati.
Si chiede, infine, agli accompagnatori dei pazienti di non stazionare nelle sale d'attesa delle strutture sanitarie e di evitare scambi di bicchieri e bottiglie, specie durante le attività sportive.
Oms: 'Il coronavirus non è paragonabile all'influenza stagionale'
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità il Covid-19 causa "una malattia più grave dell'influenza stagionale", con un tasso di mortalità del 3,4%, contro l'1% dell'influenza stagionale.
Inoltre non esiste, allo stato attuale delle cose, un vaccino o un trattamento per l'infezione da Coronavirus, cui nessuno è immune.
La posizione dell'Oms fa chiarezza in un quadro di per sé abbastanza incoerente; se da una parte, infatti, si sono moltiplicati gli appelli a non lasciarsi prendere dal panico e gli inviti, anche autorevoli, a considerare il virus alla stregua di quelli stagionali, dall'altra le misure messe in atto dal governo lasciano presupporre una situazione differente e più seria.
Burioni: 'Troppa gente non ha capito con che cosa abbiamo a che fare'
Il virologo Roberto Burioni è intervenuto con chiarezza sulla questione: "Ho la sensazione che molta, troppa gente, non abbia ben capito con che cosa abbiamo a che fare.
Forse alcuni messaggi troppo tranquillizzanti hanno causato un danno gravissimo, inducendo molti cittadini a sottovalutare il problema. Non va bene, non va bene, non va bene. La gente in questo momento deve restare a casa"; queste le parole scritte dal medico sul suo profilo Facebook, in cui aggiunge che "tutto ciò che causa affollamento deve essere evitato".
Se da un lato, pertanto, resta importante astenersi da qualsiasi forma di psicosi e di panico immotivato, dall'altro è fondamentale evitare di banalizzare e sminuire la situazione, attenendosi il più possibile alle misure di contenimento emanate dal Governo, dal momento che, come afferma Speranza, "per evitare la diffusione del contagio sono fondamentali anche i comportamenti individuali".