L’ultimo decreto del governo Conte per cercare di contrastare la diffusione del coronavirus in Italia ha, in pratica, trasformato in ‘zona rossa’ tutto il territorio nazionale, senza più distinzioni tra regioni del Nord e il resto del Paese. Oltre al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai suoi Ministri, il compito di informare sull’andamento del contagio e di cercare, se possibile, di consigliare e tranquillizzare i cittadini preoccupati, spetta a medici, infettivologi e virologi. Come nel caso di Fabrizio Pregliasco, divenuto ormai volto noto delle tv.

Ospite di Myrta Merlino a L’aria che tira martedì 10 marzo, il virologo lombardo ha difeso le necessarie misure adottate dall’esecutivo e ha azzardato anche l’ipotesi che il picco dei contagi in Lombardia possa arrivare alla fine del mese di aprile.

Fabrizio Pregliasco parla di coronavirus a 'L’aria che tira'

Myrta Merlino domanda a Fabrizio Pregliasco, collegato in video con L’aria che tira, se le misure prese finora in Italia siano giuste e adatte a bloccare i contagi da Coronavirus. “Sono le misure che si possono attuare in un regime democratico e che, in qualche modo, cercano di profilare una riduzione sostanziale e consistente della percentuale dei contagi - risponde il virologo - sappiamo che questa misura non li azzera, ma riteniamo che possa essere utile per ridurli statisticamente, perché ogni singolo contatto è un rischio.

Purtroppo in Lombardia la mitigazione sarà più difficile, ma dove ci sono pochissimi casi, queste azioni hanno un effetto positivo. Gli ospedali delle zone non colpite possono utilizzare questo tempo per attrezzarsi ad affrontare l’ondata (di contagi ndr)”, aggiunge Pregliasco.

Il virologo: ‘Necessario compiere solo i movimenti essenziali’

“Ma dovremmo restare tutti a casa lasciando aperti solo i servizi essenziali? Cosa vuol dire potersi muovere solo per necessità?”, lo incalza la Merlino ansiosa di ottenere informazioni su come combattere il coronavirus. “Non è stato possibile azzerare i movimenti, ma devono essere compiuti solo quelli essenziali, come acquistare farmaci o alimentari - replica allora Pregliasco - andando per quanto possibile in zone aperte senza assembramenti.

Una passeggiata può far bene anche agli anziani, ma deve essere visto tutto in un’ottica di riduzione dei contatti sociali. Per quanto possibile, ridurre anche l’uso dei mezzi pubblici”.

‘Germania in ritardo di otto giorni rispetto a noi nella diffusione del coronavirus'

“Quale è la velocità di propagazione del coronavirus?”, chiede preoccupata la giornalista. “Purtroppo siamo nella fase espansiva ed esponenziale, quindi c’è una duplicazione dei casi in due giorni e mezzo - le risponde Pregliasco non chiudendo però la porta all’ottimismo - c’è a mio avviso un elemento positivo nell’andamento. Per fortuna non c’è un aumento esponenziale nelle terapie intensive, un numero alto ma non altissimo di persone ricoverate.

I morti stanno aumentando come numero e questo ci inquieta”. La Merlino vuole anche sapere quale sia la situazione in Lombardia. “In questo momento la zona rossa è diventata diluita, nel senso che i cittadini di Codogno possono muoversi - spiega Pregliasco - il dato comunque interessante è che sia a Codogno e ancor di più nei Colli Euganei la riduzione dei casi si è vista. Io temo - conclude - che la Lombardia arriverà a un picco a fine mese di aprile e le altre regioni la seguiranno. La Germania è in ritardo di otto giorni rispetto a noi. Se andiamo a vedere la progressione dei casi è molto simile alla nostra”.