Il ministero degli esteri, oggi sabato 14 marzo, ha reso noto che l'italiano Luca Tacchetto e la sua compagna di origini canadesi Edith Blais sono stati finalmente liberati in Mali, dopo una lunga reclusione durata ben 15 mesi. La notizia era stata comunicata dal New York Times e in seguito è stata comprovata dal governo italiano, dopo che un rappresentante americano era stato messo al corrente del loro rilascio che sarebbe avvenuto nella serata di venerdì 13 marzo presso la città di Kidal, nell'estremo nord del Mali. Il ministro degli esteri Luigi Di Maio si è fin da subito messo in contatto con il suo omologo canadese Francois-Philippe Champagne per organizzare il rientro in Italia dei due giovani.

Dopo la conferma, Di Maio ha avvisato il padre di Tacchetto della bella notizia, l'uomo non aveva mai smesso di sperare che suo figlio fosse ancora vivo e che prima o poi sarebbe tornato a casa.

Un incubo iniziato nel dicembre 2018

Luca Tacchetto e Edith Blais erano stati rapiti nel dicembre 2018 mentre erano in viaggio nella regione del Sahel, territorio dell'Africa sub-sahariana. Poco dopo il rapimento i giovani sono stati probabilmente portati in Mali. Il giorno prima della scomparsa, l'architetto italiano insieme alla compagna erano stati ospiti dal sessantaquattrenne francese Robert Guilloteau, trasferitosi nel paese africano molti anni prima. La mattina successiva i due giovani erano ripartiti per recarsi presso una moschea e poi verso Ouagadougou, dove dovevano apparire all'ufficio immigrazione per richiedere il 'West Africa Visa Entente', un particolare visto, utile a continuare il viaggio, che avrebbe consentito ai due l'ingresso in cinque diversi paesi dell'Africa Occidentale.

Nell'ufficio, però, i due ragazzi non sono mai arrivati. Secondo l'intelligence si presume che i due siano stati rapiti da un gruppo criminale e soltanto in un secondo momento sarebbero stati 'ceduti' ad alcuni fondamentalisti che avrebbero portato le due vittime da alcune milizie, da tempo affiliate all'Isis e ai gruppi di Al Qaeda.

Tacchetti era partito insieme alla Blais a bordo della sua auto e aveva soggiornato in diversi Paesi. Il padre del giovane aveva ricevuto l'ultima chiamata da parte del figlio il 15 dicembre 2018, così si era messo da subito in contatto con la Farnesina.

Le dinamiche del rilascio

Le dinamiche del rilascio di Luca Tacchetto e Edith Blais non sono ancora note e neanche quali siano stati i presupposti per avere la libertà.

Tuttora non sono stati identificati i rapitori dei due giovani, ma si presuppone che si tratti di alcuni contrabbandieri della zona. La missione Onu ha annunciato che i due sono stati ritrovati in ottime condizioni e verranno quanto prima trasferiti presso Bamako, capitale del Mali.