Il medico e conduttore televisivo inglese Christian Jessen ha accusato l'Italia di sfruttare il Coronavirus come scusa per non lavorare e riposare. Parole offensive, pronunciate con agghiacciante leggerezza e intrise di pregiudizi e razzismo, che hanno giustamente suscitato l'ira del popolo italiano, che deve fare i conti con più di mille morti. Non si sono fatte attendere le repliche dei politici e dei rappresentanti delle istituzioni italiane. E anche Immobile, attaccante della Lazio, ha voluto rispondere al 43enne britannico con una stories sul suo profilo Instagram.

Chi è Christian Jessen

Christian Jessen è abituato a far parlare di sé per i suoi programmi televisivi trash. Si è laureato nel 2000 all'University College London e si è poi specializzato con studi nel campo della salute e di malattie come l'HIV e la malaria. E' tuttavia noto ai più per la sua carriera televisiva, come presentatore di show sensazionalistici come 'Supergrassi contro supermagri e 'Corpi imbarazzanti' per la rete britannica Channel 4 (in Italia tali programmi vengono trasmessi su Real Time). Ha anche fatto numerose apparizioni in serie tv e in altri programmi dello stesso tenore. Inoltre, nel 2014 ha prodotto un documentario dal titolo 'Cure me, I am gay' (Curatemi, sono gay), che ha scatenato non poche polemiche per via del fatto che l'omosessualità viene presentata come una malattia che può essere curata con delle speciali terapie.

Le parole di Jessen

Lo stesso Jessen, nel corso dell'intervista per l'emittente radiofonica Fubar, ha premesso che le sue parole sarebbero potute suonare razziste, ma ciò non lo ha frenato dall'esprimere quello che, a quanto pare, ritiene sia un parere legittimo. Egli ritiene che il coronavirus venga usato come scusa dagli italiani, che, "sappiamo come sono, per loro ogni scusa è buona per chiudere tutto, interrompere il lavoro e fare una lunga siesta".

Quando l'intervistatore gli ha chiesto se fosse giusto temporeggiare prima di decidere se chiudere o meno le scuole, l'uomo si è detto d'accordo, in quanto ritiene che l'epidemia sia più che altro un fenomeno mediatico fomentato dalla stampa e che l'influenza faccia registrare molte più vittime. A questo punto, l'intervistatore gli ha ricordato che in realtà tanti altri medici e scienziati ritengono che il virus di cui si parla tanto sia ben diverso dalla comune influenza facendogli presente che nel Regno Unito ci sono già stati 10 decessi.

Ma Jessen, imperterrito, ha continuato su una linea di pensiero che tende a sminuire il problema, affermando che per quanto sia tragico per coloro che ne sono rimasti coinvolti, se si considerano i grandi numeri la situazione non appare affatto preoccupante. L'uomo ha poi sottolineato che l'infezione non attacca le madri né le donne incinte (fatto contestabile, dato che in Italia abbiamo avuto diversi casi del genere) né i bambini (anche questo dato potrebbe essere smentito analizzando quanto successo già nelle altre nazioni). Infine ha chiuso il suo intervento affermando che si tratta soltanto di "un brutto raffreddore".

La replica di Ciro Immobile su Instagram

Non si sono fatte attendere le repliche di diversi ministri e rappresentanti della politica italiana, come Luigi Di Maio, o di personaggi dello spettacolo, come Alessia Marcuzzi e Lapo Elkann.

Alle loro repliche si è unita quella di Ciro Immobile, attaccante della Lazio, che nelle stories del suo profilo Instagram ha pubblicato il seguente messaggio: "Vallo a dire ai parenti delle persone morte o ai malati che lottano, testa di ca**o. Te lo dico col cuore....vai a cagare".

Le parole di Immobile saranno un po' colorite, ma riassumono il pensiero di tutto il popolo italiano, soprattutto di chi sta vivendo questa situazione in prima persona, da malato o parente di una delle vittime di questo nemico invisibile arrivato da lontano.