Si ritorna a parlare di Cronaca Nera italiana e di Femminicidio. Qualche giorno fa, a Camaiore (Lucca), un ragazzo di 29 anni ha commesso un omicidio uccidendo la madre con numerose coltellate al termine di una presunta lite familiare.
L’episodio è avvenuto nel primo pomeriggio di mercoledì 4 marzo 2020, presso l’appartamento della vittima 49enne sito in Via Roma. Attualmente le Forze dell’Ordine stanno indagando sul reale movente che avrebbe acceso la lite furiosa tra madre e figlio e spinto il giovane ad uccidere la donna con numerose coltellate.
L'assassino ai carabinieri:' Venite, ho ucciso mia madre'
“Venite, ho ucciso mia madre": ha esordito con questa frase il giovane assassino che, dopo aver brutalmente ucciso la madre, ha allertato i carabinieri di Camaiore confessando l'omicidio durante la chiamata al centralino. Il giovane di origini ucraine, in seguito alla chiamata, ha atteso presso il luogo del delitto l'arrivo degli agenti delle Forza dell'Ordine. Il 29enne conviveva presso la stessa abitazione della vittima, un appartamento di circa 40 metri quadrati.
Il giovane assassino, dopo aver allertato le Forze dell’Ordine in merito all'omicidio appena compiuto, all'arrivo degli agenti, si è fatto arrestare senza opporre alcuna resistenza.
Omicidio a Camaiore: l'assassino avrebbe prima colpito la vittima con un posacenere
Il giovane ucraino di 29 anni di cui non sono state rese note le generalità, secondo quanto dichiarato da alcune fonti giornalistiche locali, avrebbe ucciso la madre al termine di una lite familiare. Secondo una prima ricostruzione effettuata dagli agenti, madre e figlio avrebbero avuto una lite per motivi tuttora sconosciuti.
Secondo quanto rinvenuto durante un sopralluogo effettuato dagli agenti all'interno dell’abitazione della donna, il giovane avrebbe inizialmente colpito la madre con un posacenere rinvenuto dagli agenti e sequestrato successivamente, poi avrebbe compiuto l'omicidio accoltellandola ripetutamente sino a causarne il decesso.
Accusato di omicidio volontario 29enne ucraino in stato di fermo
La vittima, stando a quanto dichiarato dall'ANSA, esercitava la professione di estetista nel suo paese di residenza, mentre il figlio svolgeva da tempo lavori saltuari. Dopo quanto accaduto, il giovane ucraino si trova in stato di fermo presso la caserma della compagnia di Viareggio dell’Arma con l’accusa di omicidio volontario. Nel frattempo, proseguono le indagini che porteranno alla luce il reale movente del brutale assassinio commesso dal giovane ucraino.