Secondo una prima sommaria ricostruzione dei fatti avrebbe fatto colazione e successivamente si sarebbe accasciata al suolo. E' questo il racconto di una morte improvvisa portato avanti dal primo cittadino di Pomigliano d'Arco, il sindaco Raffaele Russo, durante un messaggio istituzionale lanciato via social per comunicare il secondo caso di decesso in città di persone affetta dal virus del covid-19, meglio conosciuto con la denominazione di 'coronavirus'. Già qualche giorno fa, infatti, il Coronavirus aveva tolto la vita ad un operaio che lavorava in una azienda di lavorazione dei rifiuti nel comune di San Vitaliano (Città Metropolitana di Napoli).
La vittima
Si tratta di una donna ottantenne che viveva in un parco urbano residenziale situato nella periferia occidentale del comune napoletano. Ora c'è preoccupazione per il marito della vittima, che potrebbe aver contratto anche lui il temutissimo virus. Al momento l'uomo è affetto da febbre alta, ma si trova ancora in quarantena di auto-isolamento all'interno della propria abitazione, in attesa dell'esito del tampone effettuato nella giornata di ieri, martedì 24 marzo 2020: i risultati delle analisi dovrebbero arrivare entro stasera.
In casa con i due coniugi vive anche il figlio della coppia, un uomo di cinquanta anni di età. La donna venuta a mancare era originaria di un piccolo paesino della provincia di Salerno, ma viveva già da molti anni nel Comune di Pomigliano d'Arco (Città Metropolitana di Napoli).
Secondo le prime indiscrezioni, è stato ipotizzato che la donna abbia contratto il virus in seguito alla partecipazione ad una commemorazione funebre per un suo parente, rito religioso avvenuto diversi giorni fa nel salernitano, quando ancora non erano scattati i divieti di assembramento. Al corteo funebre, infatti, tra i vari amici, parenti e familiari della donna, vi erano alcuni soggetti successivamente risultati positivi al terribile Covid-2019.
Altre persone contagiate a Pomigliano
Ma non è finita. Nel primo pomeriggio di ieri il sindaco di Pomigliano d'Arco Lello Russo ha comunicato anche la positività di altri due concittadini, due coniugi risultati positivi al coronavirus. Sale, quindi, a sette il numero di persone contagiate dal virus nella città delle grandi fabbriche metalmeccaniche, la maggioranza delle quali sono rimaste aperte.
Proprio ieri, infatti, il dottor Marco Valentini, prefetto di Napoli, ha firmato l’autorizzazione per tenere aperti i grandi stabilimenti di produzioni aeronautiche della Avio Aero e della Leonardo - ex Alenia, il tutto nonostante la positività al virus di alcuni operai, un metalmeccanico di Afragola e un altro di Pozzuoli.