Nella giornata di ieri, giovedì 16 aprile, a Cisterna di Latina, otto persone sono state arrestate per cessione di sostanze stupefacenti aggravata, lesioni aggravate, tentata estorsione e ricettazione. Tra di loro spicca il nome di Gianluca Zuncheddu, papà di Desirée Mariottini, la 16enne protagonista di un terribile fatto di Cronaca Nera legato proprio alla droga.
Arrestato il papà di Desirée Mariottini
All'alba di ieri, i carabinieri del Reparto Territoriale di Aprilia, coadiuvati dagli uomini del comando Cisterna di Latina, hanno emesso otto ordinanze di custodia cautelare nei confronti di otto presunti componenti di un pericoloso gruppo criminale, attivo soprattutto nella cittadina di Cisterna.
Le ordinanze sono state emesse, su richiesta della locale Procura della Repubblica, dal G.I.P. del Tribunale di Latina a conclusione di una lunga e delicata attività investigativa, denominata "operazione Buffalo", iniziata nel febbraio 2018 in seguito ad un denuncia di aggressione presentata da un giovane del posto.
Secondo gli inquirenti, il gruppo si dedicava allo smercio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e marijuana, e ad operazioni di recupero crediti a carattere estorsivo. Come riporta Latina Today, in carcere sono finiti: Antonio Di Noia, 39enne già coinvolto nell'operazione Astice; Vincenzo Avagliano, 44enne, Stefano Speranza, 53enne, Franco Iacomussi, 45 anni e Gianluca Zuncheddu, 39 anni.
Ai domiciliari i più giovani del gruppo: Luca Di Noia, 24 anni, ed i fratelli Simone e Sandro Amabile (24 e 22 anni).
Il papà di Desirée Mariottini era l'organizzatore
Gianluca Zuncheddu, papà della povera Desirée Mariottini, è considerato l'organizzatore della rete di spaccio a Cisterna di Latina e dintorni. Secondo quanto emerso dalle indagini, l'uomo, da febbraio ad agosto 2018, si sarebbe occupato personalmente della gestione delle consegne a domicilio.
Dopo aver ricevuto al telefono le "ordinazioni" (tutte provenienti da clienti "fidati") affidava le consegne di cocaina, hashish e marijuana a due pusher (da lui direttamente "stipendiati").
Zuncheddu, che fino a pochi giorni fa, su Facebook, postava messaggi d'amore per la figlia, in tribunale, dopo aver riconosciuto i problemi di droga di Desiréee, aveva raccontato che per salvarla aveva sfidato gli spacciatori che giravano intorno alla scuola.
Secondo gli inquirenti, però, proprio in quel periodo era ancora attivo nella "vendita al dettaglio" di stupefacenti.
L'omicidio di Desirée Mariottini
Desirée Mariottini, residente a Cisterna di Latina, venne trovata senza vita all'alba del 19 ottobre 2018 tra le impalcature di uno stabile abbandonato in via dei Lucani 22 a Roma (quartiere San Lorenzo). In un primissimo, momento, gli inquirenti, credettero che quella giovane, riversa su un sudicio materasso, fosse una sbandata, una tossicodipendente, ma presto si scoprì che in realtà si trattava di una ragazzina, poco più che una bambina, finita chissà come in quell'inferno.
Come ricostruito dalle indagini, Desirée Mariottini, giunta nella Capitale per cercare della droga, avrebbe incontrato spacciatori senza scrupoli che, dopo averle fatto assumere un mix di sostanze stupefacenti e farmaci, l'avrebbero abusata per ore e poi abbandonata, ormai incosciente, lasciandola morire.
Per la sua morte sono stati arrestati, con l'accusa di omicidio volontario e di violenza sessuale aggravata, quattro uomini: Alinno Chima e Mamadou Gara, detto Paco (entrambi nigeriani), il senegalese Brian Minthe e Yusef Salia, ghanese.