La sperimentazione sull'applicazione 'Immuni', anti Coronavirus è già stata avviata e sta riguardando un campione di un centinaio di persone. Si tratterebbe di un applicazione scaricabile gratuitamente sul proprio smartphone. I dubbi sul suo funzionamento hanno acceso, tra i cittadini, numerosi dibattiti. Stando agli aggiornamenti odierni, l'uso dell'applicazione non sarebbe obbligatoria. La tecnologia GPS non sarebbe utilizzata da 'Immuni' e, dunque, non prevederebbe la geocalizzazione.
Scelta e sviluppo dell'app Immuni anti Coronavirus
L'azienda che si è aggiudicata il bando governativo per lo sviluppo dell'applicazione si chiama Bending Spoons.
La società è composta da cinque informatici che svilupperanno gratuitamente 'Immuni': Sarebbero giunte ben 318 proposte e, tra queste, è stata selezionata l'app Immuni. Il ministero dell'Innovazione ha concordato il rilascio Open Source della licenza del software.
App Immuni: non sarà obbligatorio scaricarla, nessuna limitazione a chi non la usa
Palazzo Chigi e il ministero dell'Innovazione hanno confermato che il download e l'utilizzo dell'app Immuni non sarà obbligatorio ma potrà essere effettuato su base volontaria. Affinché il suo funzionamento abbia un impatto concreto sul tracciamento dei contatti e, dunque, risulti idonea a limitare possibili nuovi contagi da Covid-19, ad installare l'applicazione 'Immuni' dovrebbe essere almeno il 60 per cento della popolazione italiana.
L'App 'Immuni' potrà essere scaricata gratuitamente da Apple store e da Google play. A seguito di dibattiti in merito al suo utilizzo il Governo avrebbe smentito la possibilità di misure che possano incidere sulla limitazione della libertà dei cittadini che decideranno di non scaricare l'applicazione. Dunque, nella Fase 2 che avrà inizio a partire dal 4 maggio 2020, la libertà di movimento dei cittadini dovrebbe uguale per tutti (salvo cambi di indirizzo da parte del Governo).
No alla tecnologia GPS per 'Immuni'; ipotesi braccialetti elettronici
L'app Immuni sviluppata dall'azienda Bending Spoons utilizzerà la tecnologia bluetooth secondo la quale sarebbe possibile stabilire, in maniera del tutto anonima, se due smartphone, sui quali è stata installata l'applicazione, si siano trovati a distanza ravvicinata, calcolando anche la durata dell'eventuale contatto ravvicinato.
Per tutti coloro che siano sprovvisti di smartphone, ad esempio gran parte della popolazione anziana, l'ipotesi avanzata per l'utilizzo del programma di contact tracing, potrebbe prevedere l'utilizzo di braccialetti elettronici con analogo funzionamento.