Il Premier Giuseppe Conte ha risposto alle numerose critiche che nelle scorse ore gli sono arrivate da più fronti, specialmente dall'opposizione e dalla Cei, nonché dai commercianti e dagli stessi cittadini, che ritengono ingiuste le misure adottare dal Governo per contrastare il nuovo Coronavirus nella cosiddetta Fase 2.

Lo ha fatto ribadendo in particolare come, per il momento, non ci siano le condizioni per tornare alla normalità: "Questa nuova fase sarà quella di convivenza con il virus e non ne rappresenterà la liberazione" ha dichiarato il Premier per la prima volta in visita in Lombardia dall'inizio della pandemia.

Un 'tour' doveroso il suo che l'ha condotto a Milano, Bergamo e Brescia, punti strategici di una crisi che in queste città ha colpito con una violenza inaudita.

Conte: 'Sono misure studiate per alleviare sofferenze psicologiche'

Il numero uno di Palazzo Chigi ha sottolineato che tutte le misure adottate per la Fase 2 serviranno soprattutto ad alleviare le sofferenze psicologiche della popolazione che ormai da due mesi sta facendo numerosi sacrifici, privandosi di fatto della libertà. Il Premier ha poi evidenziato che "questo Governo non cerca consenso", ispirato piuttosto a ciò che si deve fare "anche se ciò potrebbe scontentare i cittadini".

Una seconda ondata non sarebbe sopportabile nè da un punto di vista economico nè da quello sociale, bisognerà dunque procedere con grande cautela "e controllare la curva dei contagi in ogni modo".

Situazione da scongiurarsi si ma che va comunque presa in considerazione, per questo, ha fatto sapere sempre Conte, il Governo sta predisponendo delle misure territoriali circoscritte nel caso in cui dovessero verificarsi nuovi focolai.

Il Premier sulla questione messe in chiesa: 'Dispiace per le parole della Cei'

Giuseppe Conte ha parlato anche della polemica nata con la Cei (Conferenza episcopale italiana), che dai minuti immediatamente successivi alla lettura del nuovo Dpcm del 26 aprile ha espresso tutto il suo malcontento dato il noto perdurare del divieto di celebrare messa.

Il Premier è molto dispiaciuto per quanto successo e ha informato che si sta lavorando ad un protocollo di sicurezza per poter far riaprire al pubblico gli edifici di culto: a riguardo Conte ha ricordato che sarà consentito svolgere le cerimonie funebri con non più di 15 persone. Ai giornalisti che gli hanno chiesto come mai fosse venuto a Milano soltanto adesso, il Premier ha risposto che se lo avesse fatto prima la sua presenza "avrebbe potuto essere di intralcio nella fase più acuta dell'emergenza".