La città di Guayaquil, che conta 2.8 milioni di abitanti, risulta essere la più colpita dell'Ecuador dall'epidemia di Coronavirus. Sia il sistema funerario che quello sanitario sono collassati, mentre gli obitori sono troppo pieni per ospitare altri corpi. Per questo motivo, i defunti sono lasciati nelle loro abitazioni anche per giorni interi. Per evitare il contagio, in molti hanno deciso di abbandonare i corpi senza vita dei parenti per le strade o di darli alle fiamme. Le drammatiche immagini registrate in quei luoghi hanno fatto il giorno del web, sconvolgendo l'opinione pubblica.

Lo scorso lunedì il presidente Lenín Moreno ha creato una task force speciale per arginare l'emergenza.

Coronavirus Equador: corpi esanimi abbandonati per strada

A Guayaquil, una città dell'Ecuador, i corpi di coloro che sono spirati nelle proprie abitazioni a causa del Coronavirus o di altre malattie, sono abbandonati per le strade della città. Spesso le salme vengono avvolte in rudimentali sacchi di plastica per poi essere abbandonate negli angoli delle strade, dentro i portoni o vicino i cassonetti dell'immondizia.

Come riporta Ansa, il dramma va avanti ormai da più di una settimana. Molte persone hanno denunciato l'accaduto chiamando i numeri di emergenza, ma senza successo. La situazione appare particolarmente grave anche perché, a causa del clima caldo, non è possibile tenere le salme per molto tempo in casa, anche perché potrebbero essere infettive a causa del Covid-19.

Per questo motivo in molti hanno provato a dare fuoco ai cadaveri per le strade della città, come dimostrano le terribili immagini diffuse sul web nelle scorse ore.

Attualmente sono 300 i cadaveri recuperati per strada dalle autorità e il numero è probabilmente destinato ad aumentare. Una delle cause che ha portato all'emergenza, potrebbe essere anche imputata agli orari di coprifuoco a cui sono soggette anche le pompe funebri del luogo.

La città più colpita dal Coronavirus in Ecuador

L'Ecuador ha registrato in totale 2.302 contagiati, di cui 1.615 appartengono alla città di Guayaquil, ovvero circa l'80% dei casi di Coronavirus totali.

Lunedì 30 marzo, il presidente Lenín Moreno ha creato un corpo speciale per tentare di fronteggiare l'emergenza, affermando che tutti i compatrioti che sono morti nella città avranno una sepoltura degna con nome e cognome.

Ma intanto si lavora già ad una fossa comune. Il sito funerario dovrebbe essere poi adibito a 'Mausoleo alle vittime del coronavirus'.

La sindaca Cynthia Viteri, anch'essa positiva al Covid-19, ha criticato il governo centrale poiché non ha ricevuto nessuna mano per fronteggiare l'emergenza. Intanto, il capo della polizia Darwing Jarrìn ha assicurato che entro la giornata di oggi, 2 aprile, saranno ritirate tutte le salme.

L'emergenza è anche sanitaria

Una donna del luogo, Jésica Castañeda, ha rilasciato una testimonianza drammatica a BBC Mundo che ha fatto il giro del mondo. Lì la donna spiega che suo zio è morto in casa, poiché i soccorsi non hanno potuto aiutare l'uomo in quanto in ospedale mancavano le barelle.

La donna e i parenti hanno anche provato a chiamare il 911 che li ha invitati a pazientare ancora, ma ad aiutare la famiglia non sono mai arrivati soccorsi di alcun genere. Inoltre, il corpo senza vita dello zio è stato lasciato sul letto.

Anche Wendy Noboa non ha mai ricevuto aiuto dal 911 dopo la dipartita di suo padre. Dopo poche ore sono arrivati nell'abitazione i parenti con l'intenzione di seppellirlo, ma non l'hanno potuto fare, poiché non sono riusciti neanche ad ottenere un certificato di morte.