"C'è la percezione che la Svezia non abbia messo in campo nessuna misura e che abbia lasciato che il virus si diffondesse nella popolazione. Nulla è più lontano dalla verità". Queste sono le parole che ha riferito Mike Ryan, capo del Programma delle emergenze sanitarie dell'Organizzazione mondiale della Sanità in una conferenza stampa organizzata per fare il punto sulla pandemia provocata dal nuovo Coronavirus. Nelle ultime settimane il Paese nordico è stato al centro di un vivace dibattito, secondo il quale l'atteggiamento che ha avuto il Governo di Stoccolma sarebbe stato in un certo senso imprudente.
Non c'è stato infatti un lockdown stringente come ad esempio è avvenuto in Italia e le persone erano comunque libere di uscire e i locali, come bar e ristoranti, hanno continuato la loro attività, seppur con regole molto severe. Secondo l'OMS gli svedesi hanno messo in campo misure di salute pubblica molto forti e sarebbero quindi l'esempio da seguire per cominciare a convivere con il virus e tornare lentamente alla normalità.
Svezia: rapporto di fiducia con i cittadini
Secondo quanto riferisce il massimo organismo mondiale per la tutela della salute, il Governo centrale svedese presieduto da Stefan Lofven ha adottato sin da subito un rapporto di fiducia con i suoi cittadini. Secondo quanto dichiarato da Ryan la Svezia è passata direttamente alla Fase 2, ovvero quella di convivenza con il SarsCoV-2.
Le misure adottate nella nazione scandinava potrebbero essere un modello per sviluppare una strategia che miri al controllo della situazione sanitaria su tutto il territorio nazionale, senza però dover ricorrere a nuovi lockdown, i quali danneggerebbero sicuramente l'economia. Proprio nelle scorse ore la Svezia ha comunicato di aver raggiunto i 20.000 casi di infezione da Covid-19.
Nelle residenza socio sanitarie per anziani, poi, il controllo degli svedesi sarebbero stato anch'esso rafforzato. Ma è proprio il comportamento della popolazione che ha fatto la differenza secondo l'OMS: la gente si è auto-regolata rispettando le misure di distanziamento sociale imposte dalle autorità sanitarie internazionali.
"Vedremo se sarà un modello di pieno successo o meno" - così ha dichiarato Ryan durante la conferenza stampa.
L'OMS lanciò l'allarme tre mesi fa
Il briefing in questione è stata anche l'occasione per tornare a parlare del rapporto che si è instaurato in queste settimane tra l'Organizzazione mondiale della sanità e gli Stati Uniti d'America di Donald Trump. Il Presidente a "Stelle e Strisce" ha infatti deciso di non finanziarie più l'ente con sede a Ginevra, ritenuto dal numero uno della Casa Bianca "troppo filocinese". L'Organizzazione ha infatti reso pubblico un suo post su Twitter per rispondere alle critiche americane, dove si legge in maniera incontrovertibile che l'OMS, presieduta da Tedros Adhanom Ghebreyesus, aveva lanciato l'allarme sulla pandemia già tre mesi addietro e che non è vero che si è agito in ritardo.
🚨BREAKING🚨
"For all of these reasons, I am declaring a public health emergency of international concern over the global outbreak of #2019nCoV."-@DrTedros
— World Health Organization (WHO) (@WHO) January 30, 2020