Il Coronavirus sembra stia allentando la presa sul nostro Paese per numero di contagi: l'ultimo bollettino del 25 aprile parla di 664 nuovi positivi in meno rispetto al giorno precedente, mentre i decessi restano ancora alti, con 415 persone che hanno perso la vita nelle ultime 24 ore.
Continuano ad aumentare anche le vittime tra i camici bianchi, giunte a 150, senza dimenticare gli altri operatori sanitari scomparsi nel portare avanti la battaglia contro il virus, ovvero 34 infermieri, 18 Oss e 13 farmacisti.
Lombardia regione con il numero più alto di medici scomparsi
La Lombardia, oltre ad essere la regione più colpita dall'epidemia, è anche il territorio dove si conta il numero più alto di decessi tra i medici. L'ultimo, per ordine di tempo, si chiamava Gianbattista Perego, era un medico di famiglia di un paese in provincia di Bergamo. A 63 anni si era ritrovato a combattere contro la pandemia, ammalandosi nelle prime settimane della diffusione del contagio.
Il dottor Perego è solo l'ultimo di una lista di persone che, svolgendo il proprio lavoro, sono decedute per salvaguardare la salute dei pazienti. La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici ha virtualmente piantato sul proprio sito 150 croci che corrispondono al numero dei medici scomparsi finora, di cui 51 medici di famiglia e 30 dottori ospedalieri.
I medici di famiglia: 'Siamo la prima linea del sistema sanitario'
Silvestro Scotti, presidente del sindacato dei medici di famiglia, ha spiegato come mai la sua categoria sia quella più colpita tra le professioni sanitarie: "Siamo la prima linea del sistema sanitario. Soprattutto all'inizio siamo andati incontro al virus senza avere a disposizione mezzi, materiali, ma anche informative".
Scotti ha sottolineato che la percentuale di medici di base deceduti era più alta nella prima fase della pandemia. A tal proposito, ha ricordato quanto accaduto a un compianto collega della provincia di Lodi che aveva lo studio invaso da pazienti, poiché in quel periodo molti medici del lodigiano erano in quarantena e l'Ats aveva suggerito ai cittadini di rivolgersi ad altri professionisti: "Si pensava a quel tempo - ha spiegato al quotidiano La Repubblica - che una volta fatta la zona rossa a Codogno, intorno non ci fossero pericoli".
Concludendo, il presidente della FIMMG ha posto l'attenzione sui sintomi caratteristici del coronavirus: "Febbre, tosse, problemi respiratori. I sintomi di questa malattia sono quelli tipici di problemi che di solito vengono visti dai medici di famiglia". Ed è proprio questo il motivo della loro esposizione soprattutto nelle fasi iniziali dell'emergenza sanitaria.
Fimmg chiede al Presidente della Repubblica Mattarella la medaglia d'oro al valore civile per i medici caduti
La Federazione dei Medici di Medicina Generale ha rivolto da poco più di un mese una richiesta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: il riconoscimento della medaglia d'oro al valore civile per tutti i medici che hanno dato la vita nella lotta al coronavirus.
La proposta è stata avanzata al Capo dello Stato tramite una lettera nella quale si richiede un giusto riconoscimento ai caduti per il servizio collettivo prestato, definiti "eroi civili" dalle istituzioni e da tutti i cittadini. Inoltre, è stata chiesta l'assegnazione del "dovuto conforto concreto" alle famiglie rimaste prive dei propri cari.