Verrà avviata nei prossimi giorni la sperimentazione per applicazione per smartphone che permetterà di tracciare i contatti degli italiani per contrastare la diffusione del coronavirus. L'applicazione, a quanto si è appreso, memorizzerà in forma anonima tutte le persone con le quali si entra in contatto nel raggio di una decina di metri sfruttando la tecnologia bluetooth del cellulare. L'applicazione non sarà disponibile subito per tutti gli utenti ma arriverà sugli store Apple e Android solo dopo una prima fase di sperimentazione.
Immuni, l’applicazione che traccia i contatti
Immuni, questo il nome dell’applicazione, consentirà di tracciare gli spostamenti degli italiani e di allertare, in un secondo momento, tutte le persone che sono entrate in contatto con una persona risultata positiva. Il commissario Domenico Arcuri darà l'autorizzazione al rilascio dell'applicazione probabilmente in giornata. La riservatezza della privacy, richiesta esplicitamente dall'Unione Europea a tutti i Paesi che si apprestano all'utilizzo di questo tipo di tecnologia per frenare la pandemia di Coronavirus, dovrebbe essere garantita da una crittografia dei dati inseriti dagli utenti in un codice alfanumerico e dall’uso della tecnologia Bluetooth, con esclusione della geolocalizzazione.
L’installazione dell’applicazione, al momento, sarà volontaria e non obbligatoria.
Le modalità di funzionamento dell’applicazione Immuni
L’applicazione Immuni è stata sviluppata dalla società milanese Bending Spoons e sarà testata nei prossimi giorni con i lavoratori della fabbrica Ferrari di Maranello. Per funzionare a dovere l'applicazione dovrà essere installata ed utilizzata dal 60 per cento degli degli italiani, equivalenti a circa 36 milioni di persone.
Una volta scaricata e registrati, l'applicazione cripterà i dati inseriti in un algoritmo alfanumerico che renderà gli stessi dati anonimi. Sfruttando il sistema Bluetooth del proprio cellulare, nel momento in cui si entrerà a contatto con le altre persone che hanno installato l'App, quest'ultima registrerà i relativi codici alfanumerici.
Qualora in futuro dovessero subentrare i sintomi del coronavirus, confermati anche dal tampone eseguito dall’operatore sanitario, basterà inserire il codice anonimo dell'utente contagiato su un apposito server. I dati inseriti saranno immediatamente elaborati e decriptati dal server e, in seguito, tutte le persone che sono state a contatto con la persona risultata contagiata riceveranno una notifica sul proprio smartphone. Da quel momento gli utenti potranno, in piena autonomia, prendere tutte le precauzioni del caso ed effettuare un monitoraggio personale più approfondito per escludere il possibile contagio.
Privacy e nuova applicazione Immuni
La questione che stanno sollevando i possibili utilizzatori dell’applicazione Immuni riguarda essenzialmente il rispetto della privacy.
L’applicazione, anche se cripta in forma anonima i dati inseriti dall’utente, traccia le persone con e quali si è stati a contatto, crea un diario clinico e un database che si aggiorna costantemente. L’esclusione della geolocalizzazione non sembra una garanzia sufficiente per il rispetto della propria privacy: i dati raccolti vengono comunque inviati ad un server in grado di decriptarli all’occorrenza per avvisare gli altri utenti del possibile contagio. L’installazione volontaria dell’applicazione è comunque un assenso implicito alla volontà di sentirsi al sicuro, rinunciando ad un pizzico di riservatezza e correndo, nello stesso tempo, il rischio di possibili attacchi hacker al server che registra e decripta i dati.