"Oggi alcune mie parole sono state equivocate, avevo fatto un ragionamento: avevo detto che le misure di emergenza sarebbero state determinate in relazione all'evoluzione della situazione in atto. Per questo motivo è difficile fare previsioni ed abbassare la guardia". Queste sono le parole con cui oggi alle ore 18:00, Angelo Borrelli, Capo della Protezione Civile Nazionale, si è rivolto ai giornalisti presenti presso la sala stampa in cui ha illustrato il bollettino del 3 marzo relativo all'emergenza sanitaria provocata dal nuovo Coronavirus. Nella mattinata di oggi, infatti, Borrelli ha tenuto due interviste, una a "Radio Anch'io", programma che va in onda su Radio 1, e un'altra su Radio Capital "Circo Massimo".

Nella prima il professionista aveva dichiarato che le misure restrittive potessero andare avanti anche dopo Pasqua e Pasquetta, e quindi anche per la festività del 1° maggio gli italiani sarebbero rimasti chiusi nelle loro case. Borrelli aveva annunciato che la "fase 2", quella di convivenza con il virus, sarebbe potuta iniziare anche il 16 maggio. Su questo punto è stato chiaro: "Decide il Governo" - per cui al momento l'unica data indicata per l'inizio di un primo, graduale allentamento delle misure restrittive, è quella del 13 aprile prossimo.

Angelo Borrelli: 'Avanti con il massimo rigore'

Seppur in questi giorni il trend dei contagi stia crescendo molto di meno rispetto alle settimane precedenti, lo stesso Angelo Borrelli sottolinea come questo non sia il momento di abbassare la guardia, per cui bisogna proseguire con il massimo rigore.

In mattinata il numero uno della Protezione Civile ha anche detto qualche parola sulla circolare emanata negli scorsi giorni dal Viminale, con la quale si autorizza un genitore a passeggiare vicino casa con il proprio bambino. "Il documento non sposta i termini, dobbiamo fare attenzione ed evitare di trovarci poi in una situazione che poi ci sfugge di mano" - queste sono state le parole di Borrelli ai media nazionali, che ricorda di come l'Esecutivo abbia garantito risorse sufficienti per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale.

In totale in Italia ad oggi 3 marzo ci sono 14.681 morti

Il nostro Paese è uno dei più colpiti dal Covid-19. In totale, ad oggi 3 marzo, si contano 14.681 decessi dall'inizio dell'epidemia, mentre aumentano significativamente le persone guarite, che ammontano a 19.758. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 766 decessi. Le persone risultate positive al virus cinese in Italia sono 119.827. Nelle prossime ore si conosceranno ulteriori aggiornamenti sulla situazione della pandemia sul nostro territorio nazionale.