Mancano meno di 10 giorni all'inizio della fase 2 della pandemia Coronavirus e, in attesa che il governo e il premier Giuseppe Conte prendano le loro decisioni, saltano fuori ipotesi sulle date di riapertura delle varie attività lavorative che ormai da più di un mese sono in stand by. E, purtroppo, sembra non esserci una linea comune valida per tutte le Regioni, ma ognuna di essa voglia seguire una propria strada. Ciò che è certo è che entro il prossimo weekend il Presidente del Consiglio Conte dovrà varare il decreto di aprile che metterà in chiaro una volta per tutte il calendario della ripartenza dell'Italia.

Fase 2, riaperture a scaglioni e rispetto delle misure di sicurezza

Se finora si è fissata la data del 4 maggio come quella di ripartenza dell'intera economia italiana e non solo, adesso si manifesta la possibilità che alcune delle attività sospese a causa della pandemia del Coronavirus possano riprendere già dal prossimo lunedì 27 aprile. In sostanza, il calendario ipotetico delle riaperture per la fase 2 si articola su quattro date, quattro lunedì per la precisione, che partono dal prossimo 27 aprile per concludersi lunedì 18 maggio, quando ormai l'estate sarà alle porte.

Per la riapertura occorre tenere conto di diverse valori: in primis, l'indice di contagio R0 che, negli ultimi giorni, si è fermato tra lo 0,5% e lo 0,7%.

Questo vuol dire che ogni persona contagiata infetti meno di una persona. Si tratta di un dato positivo, ma che dovrà essere accompagnato anche da un monitoraggio della situazione epidemiologica, dell'evoluzione dei contagi e, soprattutto, della disponibilità dei dispositivi di protezione, come guanti e mascherine.

In merito a quest'ultimo aspetto è importante, inoltre, che le aziende rispettino le distanze di sicurezza tra i lavoratori, puntando magari anche a turni scaglionati per entrata ed uscita e misurazione della temperatura corporea sia all'ingresso che a fine orario.

Fase 2, ipotesi calendario riaperture attività

Come già detto, la prima data utile per la riapertura è quella di lunedì 27 aprile: nello specifico, in tale data dovrebbero riprendere la loro attività il settore dell'automotive, della moda e della componentistica, purché vengano adottate all'interno di ciascuna azienda le opportune misure di sicurezza.

Dal 4 maggio, invece, sarà il turno del settore manifatturiero e tessile, il settore delle costruzioni, quello del commercio all’ingrosso e quello dei laboratori e di tutte le attività di ricerca. Naturalmente, non sarà più necessaria l'autocertificazione per spostamenti nella stessa regione, ma resterà obbligatoria solo per eventuali spostamenti da una regione ad un'altra.

L'11 maggio sarà probabilmente dato il via libera alle attività di commercio al dettaglio: in particolare, per i negozi di abbigliamento e calzature occorrerà rispettare il distanziamento tra i clienti e sanificare i prodotti. Potrebbero riaprire in tale data anche i parrucchieri e i centri estetici, purché lavorino su appuntamento e mantenendo il rapporto di uno ad uno (un cliente per un operatore).

Infine, lunedì 18 maggio toccherà ai bar e ai ristoranti: per queste attività occorrerà rispettare la distanza di due metri tra i tavoli, mettendo già in conto che tale misura di sicurezza ridurrà drasticamente la capienza dei locali.