Si è conclusa ieri, 19 aprile, nelle acque di Palermo, l'operazione di trasbordo di 34 migranti dalla nave Ong Alta Mari al traghetto della Tirrenia Raffaele Rubattino. Tale provvedimento è stato adottato su richiesta della Ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, e della Ministra dell Interno, Luciana Lamorgese; il Capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha firmato l'autorizzazione a procedere. Il tutto a fronte dell emergenza sanitaria per Covid-19 che renderebbe 'impossibile' lo sbarco dei naufraghi in porti italiani, in quanto sarebbe difficile coordinarne l'accoglienza in sicurezza, sia per loro che per i soccorritori stessi.

La nave era arrivata nella rada di Palermo il 17 aprile, con il coordinamento del Mrcc (Centro di Coordinazione Marittima) di Roma, dopo una prima concessione allo sbarco di nove migranti per gravi motivi di salute. Il Raffaele Rubattino della Tirrenia ospita già dall'altro ieri i 146 migranti della Ong tedesca Alan Kurdi. Le operazioni di sbarco sono state coordinate dalla Guardia Costiera, a garanzia di sicurezza nell'opera di trasferimento degli stessi.

Le operazioni di soccorso della Aita Mari

La nave umanitaria basca Aita Mari, con a bordo da soli otto uomini dell'equipaggio e priva di personale medico sanitario, ha levato le ancore dal Porto di Siracusa la domenica di Pasqua in direzione Spagna.

L'allarme, partito dalla Alarm Phone, sulla presenza di imbarcazioni naufragate nel Mediterraneo, ne ha suggerito il cambio di rotta. Giunta nelle acque Sar libiche il giorno della Pasquetta, previa autorizzazione di Malta, l'equipaggio è riuscito a mettere in salvo 43 migranti che erano su un gommone in cerca di aiuto. All'inizio, La Valletta ne aveva coordinato i primi interventi di soccorso, delegando la Ong alla sola fornitura di salvagenti ed acqua ai naufraghi in difficoltà.

Ma il salvataggio in mare di alcuni di loro, gettatisi in acqua per raggiungere la nave, ha innescato l'intervento immediato dei soccorritori, che hanno dovuto così caricare tutti a bordo. Col trasbordo dei naufraghi sulla Aita Mari, Malta alza le mani, rifiutando l'assistenza e la accoglienza in un porto sicuro. La nave umanitaria è stata così lasciata per una settimana in navigazione tra Malta, Linosa e Lampedusa, fino a Pantelleria.

Le reazioni di Nello Musumeci e di Matteo Salvini

Intanto, venerdì scorso, alla nave Ong tedesca Alan Kurdi, con 146 migranti a bordo, anch'essa vagante per 11 giorni nel Mediterraneo, arrivava la comunicazione del trasferimento per quarantena dei suoi 'ospiti' sul Rubattino. Presenti, a bordo del traghetto della Tirrenia, anche operatori della Croce Rossa Italiana, che ora dovranno occuparsi pure dei 34 naufraghi soccorsi dalla Aita Mari. Queste nuove disposizioni hanno provocato, già dal primo trasbordo, l'allarme del Presidente regionale siciliano, Nello Musumeci. Le sue dichiarazioni, cosi come riportate dal giornale di Sicilia del 18 aprile: "Se Roma, dovesse acconsentire allo sbarco dei migranti sull'isola, già alle prese con l'emergenza epidemica, e dopo il rifiuto di Malta, sarebbe molto grave".

Duro anche l'intervento del leader leghista Matteo Salvini, il quale attacca cosi in un tweet di sabato scorso: "È in arrivo in data odierna la nave Aita Mari, rifiutata dalla Valletta. Gli immigrati clandestini, presenti sulla stessa, prima di sbarcare sull'isola verranno ospitati per la quarantena su un comodo traghetto Tirrenia".