"Non sono bastate centinaia di morti nella nostra città? Vogliamo ritrovarci tra un mese di nuovo nei guai? Ve lo chiedo di nuovo: per piacere, metteteci serietà, impegno e rigore", è il passaggio più forte e significativo di un lungo post scritto domenica sera sulla sua pagina Facebook dal sindaco di Bergamo, Giorgio Gori.
La città lombarda è tra le più colpite in Italia dall'emergenza Coronavirus per l'altissimo tributo di vittime. La Fase 2 impensierisce personale medico ed amministratori. In particolare, il sindaco Gori si è indignato, nella giornata di domenica, dopo aver visto le immagini di cittadini a passeggio nelle strette vie di Bergamo Alta senza le dovute cautele, come se tutto ciò che è accaduto finora fosse stato presto dimenticato.
Assembramenti a Bergamo, il monito del sindaco Gori
Appena terminato il lockdown, lo scorso 7 maggio, le immagini milanesi di assembramenti ai Navigli all'ora dell'aperitivo avevano fatto indignare il sindaco di Milano, Beppe Sala, che aveva strigliato i suoi concittadini minacciando di chiudere la zona. Dopo il caso di Milano, ha suscitato preoccupazione e sdegno l'immagine della 'Corsarola' gremita di gente domenica pomeriggio a Bergamo. Si tratta di una famosa strada stretta nel cuore di Bergamo Alta, disseminata di storiche botteghe artigiane e di locali tipici. A pubblicare la foto di assembramenti in via Bartolomeo Colleoni, è stato l'ex consigliere regionale leghista Giosuè Frosio sulla sua pagina Facebook.
L'immagine mostra molta gente che affolla la stretta via, senza mantenere distanze di sicurezza previste, alcuni senza indossare la mascherina. A corredo della foto, Frosio ha scritto provocatoriamente: "Abbiamo capito tutto". Quest'immagine stride con le immagini di Bergamo dello scorso marzo, quando camion dell'Esercito hanno trasferito in altre città le bare di persone morte a causa del Covid-19.
Al culmine dell'emergenza Coronavirus, infatti, per i troppi decessi, i forni crematori cittadini non sono riusciti più garantire il servizio e per questo si sono resi necessari i trasferimenti fuori regione. Immagini dure e dolorose, che sono nella memoria di tutti, una profonda ferita per la città di Bergamo.
Il sindaco Gori nel suo post su Facebook ha fatto sapere che domenica, dopo aver fatto una passeggiata sui Colli, era tornato a casa rinfrancato perché non aveva incontrato una sola persona senza mascherina, e tutte erano apparse rispettose della distanza.
Quando però ha visto le immagini del pomeriggio, in Città Alta e a Largo Rezzara, e anche già in città, a piazza Pontida, con tante persone senza mascherina, o con la mascherina abbassata e troppo vicine, si è arrabbiato e preoccupato. "L'immagine che ho visto documentava che ci sono tante persone che non hanno usato la giusta prudenza", ha scritto il sindaco Gori.
Le tre regole fondamentale per il sindaco Gori
Distanze, mascherine e lavarsi spesso le mani: sono le tre fondamentali regole che il sindaco Gori ha ribadito ancora una volta ai bergamaschi, a cominciare da commercianti e ristoratori, di rispettare. "Per favore - ha detto Gori - soprattutto adesso che si va a riaprire, cercate di usare la testa.
Nessuno vi dice di restare chiusi in casa, perché non sarà possibile da qui in avanti, ma nell’affrontare la vita quotidiana, nell’incontrare gli altri, nell’andare per strada, a passeggio, con gli amici, rispettate quelle semplici regole: distanze sociali e mascherina sempre. Per piacere, ne va della nostra salute, ne va della possibilità di ritrovarci di qui a poco di nuovo nei pasticci". Sui controlli, infine, il sindaco ha detto che, anche se la città avesse il triplo degli agenti di Polizia Locale, non sarebbe possibile farli ovunque. A fare la differenza, è il senso di responsabilità di ciascuno.
Il sindaco Gori dal barbiere
"Adesso è davvero la Fase 2", così il sindaco Gori ieri, lunedì 18 maggio ha inaugurato la vera ripresa.
Nel giorno della riapertura di attività commerciali, barbieri e parrucchieri, secondo quanto disposto dall'ultimo Dpcm, infatti, il sindaco di Bergamo, come molti italiani, ha deciso di concedersi un taglio di capelli. Ha pubblicato sui social le foto del tanto atteso momento, selfie prima e dopo.
L'iniziativa è stata accolta con reazioni differenti dagli utenti. Alcuni l'hanno intesa come un buon augurio per la ripresa, finalmente una parantesi leggera dopo tanti dolori per la città, e hanno scherzosamente. apprezzato il nuovo look di Gori. Per altri, invece, si è trattata di un'idea inopportuna, di cattivo gusto. Qualcuno ha guardato le immagini con occhio tecnico, chiedendosi se dal barbiere non siano obbligatorie la mascherina Ffp2 e la visiera per l'operatore.
Adesso è davvero #Fase2 pic.twitter.com/Ljz1vug7Wc
— Giorgio Gori (@giorgio_gori) May 18, 2020