Situazione critica in Brasile a causa della pandemia provocata dal nuovo Coronavirus. Infatti, secondo quanto riferisce la stampa internazionale, nel Paese sudamericano nelle ultime 24 ore si sono scoperti altri 7.938 nuovi casi e 485 decessi. I numeri continuano a crescere in maniera esponenziale, tanto che il Brasile in pochi giorni è diventata la quarta nazione al mondo per numeri di casi di infezioni da Sars-CoV-2: il totale ammonterebbe, ad oggi 18 maggio, a 241.080 persone. Sono passati due mesi in Brasile da quando è stata certificata la prima vittima della malattia Covid-19.
Dal 17 marzo al 17 aprile, ci sono stati 2.141 morti, mentre solo in questo mese le vittime sono aumentate considerevolmente, arrivando a toccare la cifra di 13.977.
A San Paolo gli ospedali sono vicini al collasso
La situazione più drammatica si sta verificando nella metropoli di San Paolo, dove le strutture ospedaliere sono quasi al collasso. Secondo quanto riferisce SkyTg24 sulle sue pagine online, gli ospedali sono pieni al 90% e potrebbero seriamente esaurire lo spazio a disposizione per curare i malati già entro le prossime due settimane. Proprio la zona intorno a San Paolo è una delle più colpite del Paese, dove vi sono stati già 3.000 morti. La situazione viene seguita costantemente dalle autorità sanitarie nazionali e internazionali.
Negli scorsi giorni la stessa Organizzazione mondiale della sanità aveva lanciato l'allarme, riferendo che c'era molta preoccupazione per quello che sta accadendo in Sud America. Qui ormai diversi stati stanno facendo i conti con l'emergenza sanitaria provocata dal Sars-CoV-2. A Nord sono gli Stati Uniti che, al momento, stanno vivendo la situazione più drammatica di tutte le nazioni.
Il caos politico in Brasile
In Brasile la situazione è ancora più delicata in quanto anche il mondo della politica risulta diviso sulle scelte da adottare. Il Presidente Jair Bolosonaro continua a ritenere che il lockdown totale del Paese sia inutile, ma questo non trova il favore di alcuni sindaci e governatori, che hanno deciso di intraprende una loro strada.
Gli scienziati hanno consigliato al Governo di Brasilia di chiudere almeno le grandi aree metropolitane in maniera totale. Il Corriere della Sera informa che la soglia della mobilità non riesce a superare il 50% in tutte le città, sia in quelle più grandi che in quelle piccole. Al momento solo poche persone hanno deciso di intraprendere una quarantena volontaria. Nelle scorse ore l'Esecutivo brasiliano ha perso il secondo ministro della Salute nel giro di un mese: si tratta dell'oncologo 63enne, Nelson Tiech, il quale si è dimesso di sua spontanea volontà dopo che Bolsonaro ha manifestato la volontà di somministrare ai malati la clorochina. La maggior parte degli scienziati ritiene che questa cura sia pericolosa e che possa avere effetti collaterali.