Un altro caso di femminicidio al centro della cronaca nera italiana: un uomo di 40 anni, nella serata di ieri venerdì 8 maggio, ha ucciso brutalmente la moglie all'interno del proprio appartamento mediante l’uso di un’arma contundente. Il delitto è avvenuto a Milzano (Brescia).
A lanciare l'allarme è stato il primo cittadino del paese che, trovandosi nelle vicinanze dell’abitazione, avrebbe sentito le urla provenire dall'appartamento. L’assassino, dopo quanto accaduto, si è costituito e ha atteso sull'uscio di casa l’arrivo dei carabinieri della stazione di Milzano.
Attualmente non si conoscono né le dinamiche dell'omicidio su cui stanno indagando i carabinieri del luogo, né il movente che avrebbe spinto il 40enne a uccidere la moglie.
Susy, l'ultima vittima di femminicidio uccisa a coltellate dal marito
Si ritorna a parlare di femminicidio in Italia, un fenomeno che sembra peggiorare di anno in anno e non avere mai fine. Questa volta la vittima è una mamma di due figli uccisa brutalmente proprio sotto i loro occhi.
La donna, secondo quanto dichiarato da alcune fonti giornalistiche locali, è stata accoltellata dal marito 40enne che l'avrebbe aggredita sino a porre fine alla sua vita. Teatro dell'omicidio, l'abitazione dei coniugi. Secondo alcune fonti giornalistiche locali l'uomo avrebbe agito di fronte ai due figli, uno di 2 anni e una di 15 anni.
Tuttora non si conosce il movente che ha portato il marito ad uccidere la moglie Susy. Secondo un primo rilievo effettuato sul corpo senza vita della donna, la vittima sarebbe deceduta in seguito a 3 o 5 coltellate sferrate violentemente alla gola.
A scoprire il caso di femminicidio, secondo quanto dichiarato da alcune fonti giornalistiche locali, il sindaco di Milzano che trovandosi nei pressi dell’abitazione e sentendo le urla provenienti da quella casa avrebbe fatto irruzione sul luogo e lì avrebbe trovato la figlia maggiore della coppia ricoperta di sangue, intenta a chiedere aiuto.
L’autore dell’omicidio, dopo quanto accaduto, avrebbe confessato ed avrebbe atteso all'interno del luogo del delitto le forze dell’ordine.
Femminicidio e lockdown: incremento del 20% rispetto al 2019
Secondo quanto reso noto da un approfondito studio effettuato dall'Onu, nei primi tre mesi di lockdown dovuto alla diffusione del coronavirus, aggressioni e femminicidio hanno subito un incremento del 20% in tutti i paesi rispetto allo scorso anno.
In Italia, secondo i dati resi noti del Dipartimento delle Pari opportunità, a marzo 2020, mese in cui sono state avviate le misure di contenimento per l’emergenza sanitaria, in totale sono state 716 le chiamate pervenute al centralino della linea telefonica governativa antiviolenza e stalking (1522).
Dal 1 al 18 aprile 2020, sono salite addirittura 1.037 le chiamate al 1522, una cifra che si discosta totalmente da quella registrata ad aprile 2019 (397 chiamate).