Tragedia ieri mattina, mercoledì 27 maggio, a Pisignano, frazione di Vernole, nel leccese, dove il 35enne Simone Martena ha perso la vita durante un incidente sul lavoro. L'uomo lavorava presso il cantiere del gasdotto Snam-Tap ed era un addetto alla saldatura. Secondo quanto riferisce la stampa locale, Martena sarebbe stato schiacciato da una macchina "pipe welder", un attrezzo meccanico che serve a posare i tubi all'interno dello scavo. Nelle scorse ore sono cominciate le indagini dei carabinieri e dei tecnici dello Spesal per capire di più su questa vicenda, ma nelle scorse ore sono arrivate le dure prese di posizione da parte dei sindacati di categoria, che chiedono più sicurezza in cantieri complessi come quelli del metanodotto.

"Il cordoglio non è più sufficiente" - così scrive in una nota la Cisl territoriale di Lecce.

Valentina Fragassi (Cgil): 'Nel 2020 inconcepibile morire di lavoro'

La Cgil leccese è intervenuta sul caso tramite il segretario Valentina Fragassi che giudica "inammissibile" l'incidente occorso sul cantiere al 35enne. Il sindacato ha anche chiesto un incontro urgente con il Prefetto di Lecce, Maria Teresa Cucinotta, per discutere del tema sulla sicurezza del lavoro. "Nel 2020 è inconcepibile morire di lavoro" - queste sono le parole della Fragassi. La sindacalista informa i cittadini che è molto difficile monitorare le condizioni di lavoro all'interno di cantieri come quello del metanodotto Snam-Tap, in quanto in tali ambienti lavorativi è presente una molteplicità di contratti collettivi nazionali.

Fragassi ritiene che tutti i cantieri debbano essere "accessibili per le dovute e doverose verifiche, senza rendere talune zone di lavoro vere e proprie roccaforti militari".

Il vescovo Seccia: 'Peccato grave non investire in sicurezza'

Sulla vicenda è intervenuto anche l'arcivescovo di Lecce, Monsignor Michele Seccia. Per il religioso "è un peccato grave non investire in sicurezza mettendo a rischio la vita di tante persone che, pur di sopravvivere in una terra affamata di lavoro, si accontentano anche di condizioni inaccettabili".

Il monsignore si augura che al più presto gli inquirenti chiariscano la dinamica dei fatti, ricordando che il lavoro non è fatto per perdere la vita, ma è qualcosa che riguarda la dignità della persona umana. Per quanto concerne la stessa opera del gasdotto, l'arcivescovo ribadisce quanto già detto sin dal suo arrivo in Salento: Seccia nutre dei dubbi infatti sull'effettiva utilità dell'opera per il territorio pugliese. Simone Martena era originario di San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi, ma ormai da diverso tempo viveva a Squinzano, paese che si trova sempre nel territorio leccese.