Arrestato a Roma per usura in flagranza di reato F.L, un commerciante di generi alimentari, già pugile professionista. L’arresto è stato eseguito dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Eur, al termine di una indagine coordinata dal sostituto procuratore aggiunto di Roma Lucia Lotti del pool Reati contro il Patrimonio.A dare la notizia, ennesimo caso di Cronaca Nera nella capitale, l'Arma dei Carabinieri in una nota stampa diffusa il 13 maggio.
Roma: minacce anche di ripercussioni fisiche
L’uomo arrestato per usura, dopo la convalida dell’arresto da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, si trova ora agli arresti domiciliari con la misura del braccialetto elettronico.
Secondo le indagini effettuate la vittima di usura, titolare di alcuni negozi di mobili, nel 2018, trovandosi in situazioni di disagio economico e di mancanza di liquidità si era rivolto alla persona ora arrestata per ottenere un prestito. Aveva ricevuto, in particolare, un prestito per una somma complessiva di circa 250mila euro da restituire in rate mensili. Per gli inquirenti al prestito sarebbe stato applicato un tasso usurario del 10 per cento. La vittima, secondo i riscontri delle indagini dall'Arma, aveva già corrisposto una somma di circa 350mila euro a parziale pagamento degli interessi maturati. F.L. è stato arrestato in flagranza di reato mentre stava ricevendo dalla sua vittima due orologi di pregio del valore stimato di 33mila euro a parziale pagamento del prestito usurario.
L’arrestato, allo scopo di farsi pagare il prestito concesso, aveva minacciato la sua vittima anche di ripercussioni di carattere fisico in caso di ritardo nei pagamenti, cosa che già era accaduta per altri suoi debitori.
Roma: un assegno di 70mila euro della vittima era stato individuato in altra operazione
L’arresto dell’ex pugile a Roma fa seguito alle risultanze di una precedente operazione eseguita dagli stessi carabinieri dell’Eur a febbraio scorso e che aveva portato all’arresto di due uomini, anche essi colti in flagranza di reato per usura ed estorsione.
In quella operazione la vittima era il titolare di una palestra a Roma, Gli accertamenti investigativi seguiti a quella operazione hanno messo in evidenza che uno dei due arrestati, un commerciate attivo nel settore del caffè, era stato trovato in possesso di un assegno in bianco di 70mila euro, risultato collegato al conto corrente del mobiliere vittima d’usura.
L'assegno era stato consegnato al suo creditore a garanzia i modo da consentirgli di guadagnare tempo in vista del reperimento di nuova liquidità con la quale pagare le rate del prestito ricevuto dall'ex pugile.