Da Roma arriva un'agghiacciante notizia di Cronaca Nera. Una donna settantenne, Maria Carla M., ha dato fuoco al compagno già morto. "Non sapevo cosa fare" si sarebbe giustificata davanti ai carabinieri. L'uomo, Boris Crnic, 59enne di origine slovena, sarebbe morto da diverse settimane. La donna, seguita dall'Asl per problemi psichici, si trova ora in arresto.

La macabra scoperta

Nella mattinata di ieri, domenica 3 maggio, un residente di via Mario Fani alla Camilluccia (quartiere residenziale romano a due passi dalle pendici di Monte Mario) ha sentito un forte odore di bruciato proveniente da un'abitazione al civico 60.

"Da un terrazzo al secondo piano dell'edificio di fronte - ha spiegato allarmato alle forze dell'ordine - vedo spuntare i piedi di un cadavere".

Subito, sono arrivati sul posto i vigili del fuoco ed i carabinieri della Compagnia Roma Trionfale accompagnati dai colleghi del VII Nucleo Investigativo di via In Selci. Soccorritori e militari, dopo essere riusciti ad entrare in casa (la donna al suo interno, infatti, era in forte stato confusionale e si rifiutava di aprire) si sono trovati davanti ad una scena da film dell'orrore: sul balcone dell'appartamento c'era il corpo carbonizzato di Boris Crnic.

La confessione

In un primo momento, gli investigatori, non hanno escluso alcuna pista investigativa, ma dopo poche ore d'indagini hanno risolto il giallo.

Nella giornata di ieri hanno ascoltato a lungo la compagna convivente dell'uomo, Maria Carla M,. La donna - che viveva nel più assoluto degrado ed è un'accumulatrice seriale e risulta in cura all'Asl per dei gravi problemi psichici - in maniera confusa ha ammesso le sue responsabilità. Non senza difficoltà ha spiegato di aver trovato il marito morto diverso tempo fa.

Non sapendo cosa fare, dopo qualche settimana, ha pensato di liberarsi dell'uomo dandogli fuoco e ieri mattina ha messo in atto il suo folle piano: ha avvolto il corpo in una coperta e lo ha portato sul terrazzo.

Gli inquirenti sospettano che la donna, abbia agito così perché non sopportava più l'odore del corpo in ormai avanzato stato di decomposizione.

Maria Carla si trova ora in stato di arresto e, nelle scorse ore, è stata tradotta nella sezione femminile del carcere romano di Rebibbia. Dovrà rispondere dell'accusa di distruzione e soppressione di cadavere.

Secondo i primi esami del medico legale, Boris, sarebbe deceduto almeno un mese fa, sembra per cause naturali. Il pm di turno, per chiarire la vicenda, ha già disposto l'autopsia al fine di accertare cosa abbia causato la morte. Sul suo corpo, comunque, non sarebbero stati rilevati segni di violenza.