Era tutto pronto per il ritorno in grande stile degli Stati Uniti – dopo ben nove anni – nell'esplorazione spaziale, grazie a SpaceX, la compagnia privata fondata da Elon Musk. Ma, a causa del maltempo, il conto alla rovescia è stato interrotto mercoledì sera, quando mancavano solamente 16 minuti e 4 secondi al lancio della navicella Crew Dragon dalla rampa 39 A di Cape Canaveral, la stessa utilizzata in passato per le missioni Apollo e Shuttle. Quindi la tempesta di fulmini, che imperversava sulla Florida ha convinto i responsabili della Nasa del Kennedy Space Center a dare l’ordine “no go” ai due astronauti, pronti a viaggiare nello spazio.
Il mancato avvio di questa missione, chiamata Demo 2 e affidata ai veterani Douglas Hurley e Robert Behnken, è stato seguito da tutta l'America e in particolare da Donald Trump, giunto appositamente sul posto con l’Air Force One, insieme alla moglie Melania e al vice Mike Pence. Comunque il presidente ha già promesso di tornare non appena tutto sarà pronto, sabato prossimo o al massimo domenica.
Le conseguenze del rinvio della missione di SpaceX
Probabilmente il rinvio della partenza della navicella è dovuto alla volontà della Nasa, che supporta SpaceX in questa missione, di tutelare al massimo i due astronauti coinvolti. Behnken e Hurley, rispettivamente di 49 e 53 anni, sono legati all’agenzia americana sin da quando nel 2000 parteciparono al corso preparatorio per viaggi nello spazio.
Entrambi sono molto esperti: in particolare Behnen vanta due missioni per un totale di 708 ore e sei passeggiate nello spazio. Anche Hurley è salito sullo Shuttle due volte in passato, per un totale di 28 giorni, partecipando anche all’ultimo lancio dell’Atlantis. La decisione di annullare il conto alla rovescia ha comportato lo svuotamento dei serbatoi del razzo Falcon 9, utilizzato per trasportare la Crew Dragon: un’operazione molto complessa durata diverse ore.
L’importanza della missione di SpaceX per gli Stati Uniti
Quindi c’è stata grande delusione tra coloro che, come Trump, aspettavano di festeggiare il primo lancio di una navicella spaziale dagli Stati Uniti dopo nove anni. Infatti nel 2011 lo Space Shuttle è andato in pensione: da allora la Nasa ha speso oltre due miliardi di dollari per 31 posti sulle russe Soyuz, per mandare nello spazio i propri astronauti, di solito partendo da Bajkonur, in Kazakistan.
In questo periodo, in base agli accordi con le agenzie spaziali di altri paesi, gli Usa hanno finanziato anche i voli di astronauti stranieri, italiani compresi. Ecco spiegato perché si attendeva con orgoglio il decollo dei due americani a bordo di un’astronave a stelle e strisce, poco importa se realizzata da un’azienda privata, la SpaceX del sudafricano-canadese Elon Musk.
SpaceX realizzerà il primo volo commerciale umano nello spazio
Naturalmente Elon Musk, ha curato nei minimi particolari il lancio del primo volo commerciale umano nello spazio, banco di prova per le successive missioni. Tutto è stato studiato anche da un punto di vista pubblicitario, a cominciare dal design delle tute spaziali di SpaceX, realizzate dal costumista di Hollywood Jose Fernandez.
Inoltre, al posto del solito pullmino che un tempo accompagnava gli astronauti, Behnken e Hurley sono giunti alla base del razzo a bordo di un Suv Tesla, altra azienda di Musk. Ha colpito molto anche l’interno della Dragon, supertecnologico, con schermi soft-touch che sembrano usciti da film di fantascienza. La Nasa, dal canto suo, pur partecipando con tre miliardi di dollari ai finanziamenti della missione, ha risparmiato almeno sei volte tanto per la progettazione e la realizzazione della capsula. Una volta partita, la Crew Dragon, dopo circa 31 ore di volo, si congiungerà alla Iss, la stazione spaziale internazionale: lì gli astronauti troveranno i tre colleghi della Expedition 63, i russi Anatoli Ivanishin e Ivan Vagner e lo statunitense Chris Cassidy, e si tratterranno per un tempo variabile da uno a quattro mesi, al termine del quale la navicella di SpaceX tornerà sulla Terra, con un tuffo nell'oceano Atlantico.