Una serie di rivolte e tumulti hanno coinvolto diverse città negli Stati Uniti dopo che il 46enne afroamericano George Floyd è morto mentre veniva arrestato dalla polizia a Minneapolis. L'uomo era accusato di aver cercato di pagare con un assegno falso all'interno di un minimarket. La vittima è stata posta faccia a terra, bloccato da un agente che lo teneva fermo con un ginocchio sul collo. L'uomo ha cominciato a chiedere aiuto, dicendo che non riusciva a respirare, mentre i poliziotti lo tenevano ancora bloccato. Poco dopo Floyd è morto. Gli agenti che hanno fermato Floyd sono stati licenziati, ma questo non è bastato a placare l'ira dei cittadini, che sono scesi in strada per il terzo giorno consecutivo.

Nelle scorse ore il commissariato dove lavoravano gli agenti è stato assaltato e incendiato.

Il presidente Trump pronto a inviare la Guardia nazionale

La vicenda viene costantemente seguita dal presidente degli Usa, Donald Trump, il quale si è detto pronto a inviare la Guardia nazionale se gli scontri non si placano. Trump ha definito i manifestanti "vandali", che con il loro comportamento non stanno affatto onorando la morte di George Floyd. In un messaggio su Twitter, inoltre ha fatto sapere di aver parlato con il governatore del Minnesota, Tim Walz. Il presidente ha detto che l'esercito è con lui. Il sindaco di Minneapolis, Jacob Frey, ha poi risposto allo stesso presidente Trump, dichiarando che la città è forte e che anche questa volta ce la farà ad uscire da questa situazione.

Fonti della stampa internazionale hanno ripreso le immagini degli incendi in tutta la città e l'assalto a numerosi magazzini. Nella giornata di ieri, giovedì 28 maggio, ci sono stati ulteriori scontri tra i dimostranti e la polizia, che per fermare la folla ha dovuto usare gas lacrimogeni per strada.

Rivolta in tutti gli States: a New York almeno 30 arresti

La rivolta da Minneapolis adesso si sta espandendo in tutti gli Stati Uniti. A New York i media parlano almeno di 30 persone arrestate per le proteste. Cortei e sit-in si stanno verificando anche a Los Angeles, Oakland, Chicago e San Francisco. Nel frattempo i poliziotti che hanno fermato Floyd si sarebbero rifiutati di collaborare con l'autorità giudiziaria, mentre a Denver, in Colorado, alcuni dimostranti hanno sparato alcuni colpi d'arma da fuoco durante una manifestazione che si stava svolgendo davanti parlamento. L'edificio è stato evacuato e messo in lockdown. Sul caso di Floyd sta indagando l'FBI: gli agenti hanno richiesto di visionare altri video dell'arresto.