Il primario del San Raffaele di Milano, Alberto Zangrillo, sostiene che sia troppo presto per dire se ci sarà o meno una seconda ondata di contagi da nuovo Coronavirus in autunno. Lo ha detto intervenendo a L'aria che tira su La7. Zangrillo inoltre non ha nascosto che in questa fase la situazione dell'epidemia sta assumendo una "piega positiva".

Secondo Zangrillo è presto per fare previsioni su un'eventuale seconda ondata dell'epidemia

Zangrillo a L'aria che tira ha dichiarato che non ci sono le basi scientifiche per fare delle previsioni su un'eventuale seconda ondata epidemica durante la stagione autunnale: "Chiunque, per le più svariate ragioni, si possa permettere di dire che ci sarà in autunno una seconda ondata, dice cose che non hanno senso".

Il medico poi ha fatto un paragone: "È come se io venissi a dire che penso che a Milano il giorno di Sant'Ambrogio nevicherà. Ancora una volta - ha proseguito - dobbiamo tenerci aderenti alle evidenze. E le evidenze ci dicono che la cosa sta prendendo una piega positiva". Queste affermazioni sono state seguire da un invito alla prudenza e a mantenere la condotta avuta fino a questo momento.

Il direttore della terapia intensiva del San Raffaele ha auspicato che per il futuro ci si torni a preoccupare di malattie che sono state messe in secondo piano durante la fase più acuta dell'emergenza: "Abbiamo trascurato una serie di patologie che non devono essere trascurate, sennò creiamo un altro gravissimo problema".

Zangrillo aveva detto che il nuovo coronavirus 'clinicamente non esiste più'

Il 31 maggio scorso nel corso del programma 1/2 ora in più, Zangrillo aveva affermato che clinicamente ormai il nuovo coronavirus "non esiste più". Il primario del reparto di terapia intensiva lo aveva detto facendo riferimento ai risultati di alcuni studi effettuati dall'Università Vita e Salute San Raffaele dal direttore dell'istituto di virologia Clementi e dal professor Silvestri della Emory University di Atlanta, negli Stati Uniti.

Zangrillo aveva aggiunto che la carica virale riscontrata sui tamponi effettuati negli ultimi dieci giorni, sotto il profilo quantitativo è: "Infinitesimale rispetto ai tamponi eseguiti sui pazienti di un mese-due mesi fa".

Le dichiarazioni di Zangrillo sono state contestate da altri colleghi, i quali hanno affermato che non si può ancora dire che ormai l'epidemia sia un problema superato.

Tra questi Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, il quale ha ricordato che basta fare riferimento agli ultimi dati sui nuovi contagi: "Per avere dimostrazione della persistente circolazione in Italia del virus". Locatelli aveva aggiunto che le parole di Zangrillo fossero sconcertanti.