Non si placano le dimostrazioni di rivolta per la morte di George Floyd - il 46enne ucciso durante un fermo di polizia da un agente di Minneapolis - giunte ieri anche davanti alla Casa Bianca. Mentre proseguono gli scontri anche in diverse città degli Stati Uniti, il presidente Usa, Donald Trump, chiede ai governatori di non esitare a usare la forza contro i manifestanti e minaccia lo schieramento dell'esercito: "Gli attacchi alla polizia sono atti di terrorismo interno, userò l'esercito per fermare le rivolte".

Gli scontri davanti alla Casa Bianca

Proseguono senza tregua le manifestazioni avvenute a seguito dell'uccisione dell'afroamericano George Floyd ad opera di un agente bianco, che continuano a provocare scontri violenti tra cittadini e forze dell'ordine.

Dopo le molte città prese sotto assedio da saccheggi, atti di violenza e vandalismo, i cittadini in rivolta hanno preso d'assalto i cancelli della Casa Bianca, buttando giù le barricate e lanciando pezzi d'asfalto nel cortile della residenza del presidente

Per disperdere i dimostranti sono intervenuti gli agenti di polizia che hanno usato spray urticanti verso la folla. Durante la protesta è stato dato alle fiamme anche un bidone della spazzatura.

Dal giardino delle rose di una Casa Bianca assediata dai dimostranti e blindata dalle forze militari di Washington, Trump ha definito la rivolta un "atto di terrorismo interno".

Durante un incontro in videoconferenza avvenuto il primo giugno, il presidente americano aveva chiesto ai governatori di riprendere con forza il controllo della situazione nelle strade delle città.

"Se non arrestate i manifestanti e li tenete in carcere per lungo tempo siete degli idioti", avrebbe detto Trumop durante il meeting, così come riportano alcuni media americani.

Le sommosse delle altre contee

Le manifestazioni di protesta per il caso Floyd stanno allungando la lista di decessi e dei feriti tra manifestanti e agenti di polizia, tanto che nella contea di Los Angeles, il governatore della California Gavin Newson ha dichiarato lo stato di emergenza.

Al sesto giorno di rivolte si contano altri tre morti: due persone uccise a Davenport (Iowa) in uno scontro con una pattuglia di tre agenti tra cui uno rimasto ferito, e un morto a Louisville (Kentucky) dopo un intervento della polizia che ha risposto al fuoco per disperdere un gruppo di manifestanti.

A New York 345 gli arresti tra sabato e domenica con 33 agenti di polizia rimasti feriti nei tafferugli e 47 mezzi di ordinanza danneggiati o distrutti dai dimostranti. Il sindaco Bill De Blasio ha chiesto di indagare su un Suv della polizia ripreso in un video pubblicato su Twitter mentre ha travolto per disperdere alcuni cittadini che stavano protestando in modo pacifico.

Disordini anche a Dallas in Texas, e ad Atlanta, in Georgia, e situazione tesa anche a Saint Paul, in Missouri dove quattro agenti di polizia sono rimasti feriti da colpi di arma da fuoco.

Secondo i dati diffusi dalla CNN sono circa 4.000 le persone arrestate durante le rivolte di questi ultimi giorni e 25 le città di 16 Stati in cui vige l'obbligo di coprifuoco tra cui la stessa Washington D.C.

Dal Palazzo di vetro, è intervenuto il segretario dell'Onu, António Guterres, che ha invitato le autorità a moderare gli interventi e ha esortato i manifestanti a seguire una protesta pacifica.

La causa del decesso di Floyd

"Asfissia causata da compressione al collo e alla schiena", questo il risultato dell'esame autoptico commissionato dalla famiglia dell'uomo che ha perso la vita sotto il peso di Derek Chauwin, l'ex agente di Minneapolis agli arresti per omicidio colposo.

Il rilevamento dell'esito del secondo esame contrasta il responso dell'autopsia ufficiale secondo cui veniva escluso il decesso per causa di asfissia traumatica.

Intanto l'ex poliziotto che ha premuto il ginocchio sul collo di Floyd per alcuni minuti è stato trasferito nel Minnesota in un carcere di massima sicurezza, così come riportato dal New York Post.

Il capo della Polizia di Minneapolis ha confermato la complicità per "silenzio e inazione" degli altri tre agenti coinvolti nella morte di George Floyd i cui funerali si terranno giovedì 4 giugno.