Sono in tutto 542 i furbetti dei buoni spesa scoperti dalla Guardia di Finanza a Caserta e provincia. Si tratta di persone che hanno indebitamente percepito i buoni che sarebbero dovuti andare a persone realmente povere. Il governo, infatti, ha stanziato fondi da destinare ai singoli comuni, con le amministrazioni locali che dovevano erogare aiuti alle famiglie meno abbienti e più colpite dall'emergenza Coronavirus. Ma anche per i buoni spesa, come a suo tempo è successo per il reddito di cittadinanza, molti hanno pensato di aggirare le norme per poter sfruttare gli aiuti, pur non avendone diritto.

Finti poveri per i bonus spesa

È stata una operazione di controllo della Guardia di Finanza di Caserta che ha portato alla emersione di ben 542 falsi poveri che sono riusciti a farsi passare come indigenti a tal punto da ricevere i buoni spesa dai comuni. Ne ha dato ampiamente notizia il quotidiano Il Mattino di Napoli. Ma la pratica dei furbetti non ha connotazione geografica. Infatti, ciò che è stato scoperto nel casertano qualche settimana fa era emerso anche a Milano e Bologna. Il quotidiano Il Giorno per esempio, il 22 maggio parlava di ben 1.200 furbetti dei buoni spesa scoperti in Lombardia. E su Repubblica, invece, si parlava di 150 finti poveri a Bologna. Tornando al caso di cronaca recente, nel casertano è emerso che anche 80 pregiudicati, tra i 542 furbetti, erano riusciti a rientrare nell'elenco dei beneficiari del bonus.

E si tratta in alcuni casi, di pregiudicati per reati piuttosto gravi.

Le conseguenze per questi impostori

Anche sui buoni spesa, che nascono per essere di aiuto a chi ha difficoltà, quindi, i furbetti non sono mancati. E così, a causa di queste illecite pratiche, ai poveri sono stati tolti fondi preziosi. Sono piuttosto pesanti, comunque, le sanzioni a cui adesso andranno incontro questi furbi.

Infatti, per 333 di loro la Gdf ha comminato una sanzione pesante. Come prevede l'articolo 316 ter del codice penale, per "l'indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato", la sanzione prevista va da un minimo di 5.164 euro, ad un massimo di 25.822 euro. Per altri 131 furbetti nel casertano, invece, è scattata la denuncia per falso in atto pubblico.

La Guardia di Finanza per scovare questi furbetti si è avvalsa delle banche dati, che hanno permesso il controllo incrociato su 10.000 richiedenti di Caserta e di molti comuni della provincia. L' incrocio dei dati ha permesso agli organi accertatori di verificare le incongruenze tra ciò che i richiedenti hanno dichiarato e ciò che realmente era loro iscritto nelle varie banche dati.