La multinazionale Snam nelle scorse ore ha inviato un comunicato stampa con il quale ha risposto alle accuse lanciate sui media locali e nazionali dal Movimento No Tap della provincia di Brindisi. Gli attivisti hanno sottolineato il fatto che durante i lavori per la costruzione del gasdotto in contrada San Paolo a Tuturano sia stata trovata una falda acquifera, circostanza che ha di fatto impedito il prosieguo dei lavori per la posa dei tubi. Da qualche settimana sul posto sono al lavoro idrovore e autocisterne. Snam ha chiamato anche i tecnici dell'Arpa, che hanno proceduto ad analizzare l'acqua, constatando come quest'ultima non sia buona per usi umani o agricoli, per cui adesso verrà smaltita con una apposita procedura.

I No Tap ritengono invece che la falda trovata sia molto importante e che alimenti le sorgenti delle paludi di Cerano e Punta della Contessa, per cui gli attivisti temono il disastro ambientale. La multinazionale ha dichiarato che i lavori sono condotti nel massimo rispetto delle prescrizioni imposte dalla legge.

Snam: 'Assetto della falda non ha subito modifiche'

Snam nel suo comunicato ha fatto presente di come siano state rispettate tutte le indicazioni contenute nella Valutazione di impatto ambientale. La società sta lavorando ormai da tempo al metanodotto che collegherà Melendugno, in provincia di Lecce, a Brindisi. Sin dal ritrovamento della sorgente sono stati messi in atto i "monitoraggi qualitativi e quantitativi dei livelli di falda": a tal proposito la multinazionale specifica che la stessa non ha subito modifiche.

L'azienda ha rilevato ciò grazie ai piezometri installati in prossimità degli attraversamenti, notando soltanto varie oscillazioni stagionali della falda dovute anche alle precipitazioni.

Gli abitanti della zona si erano preoccupati

La zona di Tuturano è a forte vocazione agricola e in contrada San Paolo ci sono anche diverse aziende zootecniche.

Gli abitanti della zona, secondo quanto riferito negli scorsi giorni dalla testata giornalistica locale online Brindisi Report, si erano preoccupati vedendo le autocisterne che entravano e uscivano dal cantiere. Le persone non avevano capito bene cosa fosse successo, data anche l'impossibilità di accedere all'area dei lavori che è sorvegliata a tutte le ore del giorno.

Snam, alla fine del suo comunicato, ha anche rassicurato gli attivisti e la popolazione che nessun albero di ulivo secolare è stato espiantato senza le dovute autorizzazioni. Già lo scorso anno il Movimento No Tap aveva segnalato un episodio simile a quello che sta accadendo a Tuturano vicino la marina di Lendinuso, dove sempre nel corso dei lavori per il gasdotto furono trovate altre falde acquifere.