Maria Rita Gismondo torna a firmare un articolo su Il Fatto Quotidiano. Nell'edizione del 29 luglio della sua rubrica Antivirus sottolinea la sua libertà nell'esprimere opinioni e il non avere appartenenza ad alcun filone. Lo fa a poca distanza da quello che è stato definito il "convegno dei negazionisti del coronavirus" e a cui lei ha partecipato in Senato. Un'etichetta a cui la direttrice della Microbiologia del Sacco di Milano non ci sta e alla quale risponde mettendo in evidenza la sua totale libertà nell'esprimere opinioni.

Coronavirus: Gismondo dice di non essere una veggente

Maria Rita Gismondo fa parte di quel gruppo di esperti che ritiene che il Sars-Cov2 oggi dia evidenze diverse da quelle di qualche mese fa. Posizioni vicine a quelle dell'infettivologo del San Martino di Genova Matteo Bassetti e il primario di Anestesia del San Raffaele Alberto Zangrillo. Tutti, seppur con forme d'espressione diversa, ritengono che le manifestazioni cliniche determinate dal Sars-Cov2 oggi siano più blande di quelle dei mesi peggiori per l'Italia. "Oggi - specifica - benché il virus esista ancora (e lo dice anche il viceministro Sileri) non dà patologie". Tesi a cui accompagna l'idea che del futuro non vi sia certezza. "Non sono una veggente" precisa in relazione alla possibile seconda ondata, ritenuta perciò possibile ma non certa.

"Pur mantenendo un'attenta preparazione - evidenzia - non possiamo privarci della vita per un futuro ignoto".

Coronavirus: Gismondo contro la scelta di Salvini

Maria Rita Gismondo, dunque, non si ritiene affatto negazionista. Per lei il coronavirus esiste ancora ed esiste la necessità di fare in modo che il futuro non riservi brutte sorprese.

Gli strumenti a disposizione dei cittadini sono le note norme anti-contagio. Dal mantenimento del distanziamento sociale all'igienizzazione costante di mani e superfici, passando per l'indossare la mascherina soprattutto negli ambienti chiusi e quando si presentano contatti ravvicinati. Idee per le quali la virologa non manca di bacchettare uno dei partecipanti all'ormai noto convegno: Matteo Salvini.

Il leader della Lega ha scelto di non indossare il dispositivo di protezione personale. Scelta che la Gismondo ha definito "nota sgradevole". "Quella si - ha specificato - è una condotta pericolosa: da l'esempio di trasgressione alla regole che un parlamentare dovrebbe rispettare". Al massimo, secondo la direttrice della Microbiologia del Sacco di Milano, sarebbe compito di Salvini contestare la cosa nelle sedi opportune. Non resta che attendere per capire se l'ex ministro dell'Interno risponderà alla scienziata.