Il mistero dell’origine delle pietre di Stonehenge potrebbe essere svelato grazie a un reperto proveniente dalla Florida. Si tratta di un frammento del sito archeologico britannico custodito come ricordo dall’ex archeologo Robert Philips, ricercatore del sito negli anni ‘50. Secondo recenti studi effettuati sul cilindro di roccia è stato infatti possibile risalire all’origine dei celebri blocchi alti sette metri e pesanti 20 tonnellate. Il loro luogo di provenienza sarebbe riconducibile a una zona dello Wiltshire, distante 25 chilometri dal sito effettivo di Stonehenge.

Da un frammento di roccia al 'dna' delle pietre di Stonehenge

Il frammento di pietra appartenuto per 60 anni all’archeologo Robert Philips sarebbe entrato in possesso dei ricercatori che lavorano al sito di Stonehenge soltanto ora. Questo ha reso possibile dare una svolta alla ricostruzione dell’origine del monolite britannico. Gli scienziati hanno potuto riconoscere il “dna” della pietra e risalire al luogo dove effettivamente sono state estratte le pietre del più antico sito archeologico della storia britannica. I risultati avrebbero portato presso il sito di West Woods, al confine delle Marlborough Downs, nello Wiltshire, la medesima contea dove si trova Stonehenge.

Le pietre di Sarsen

Secondo le ultime scoperte le pietre di Sarsen sarebbero le componenti principali di Stonehenge, anche se non le uniche.

Queste pietre compongono il circolo esterno dei triliti e dei triliti in centro. Per quanto riguarda le scoperte del passato, i pezzi più piccoli del monolite arriverebbero da zone più lontane. Infatti le cosiddette “bluestones” sarebbero giunte dal Galles, compiendo un tragitto di 250 chilometri prima di far parte di questo complesso archeologico.

L’ultima scoperta resa nota grazie a un frammento proveniente dalla Florida ha messo in luce le pietre di Sarsen, che avrebbero compiuto un viaggio molto più corto per arrivare a Stonehenge.

L’archeologo Robert Phillips, ormai alla soglia dei 90 anni, avrebbe deciso di riportare la pietra mancante sul sito archeologico. Questo evento ha permesso di ampliare le ricerche anche a un altro sito non meno importante di Stonehenge.

Si tratta dello “henge” di Avebury, scoperto nei pressi dello Wiltshire, che potrebbe essere molto più antico di Stonehenge, anche se meno esteso. Robert Phillips avrebbe avuto in possesso la pietra mancante sin dagli anni ‘50, quando lavorava presso il sito archeologico di Stonehenge, dove avrebbe deciso di tenere un reperto come “ricordo” del suo lavoro presso il sito. Prima della sua morte avrebbe però ritenuto necessario riportare la pietra in Gran Bretagna.