È fissata per martedì 25 agosto l'autopsia sui resti rinvenuti nelle campagne di Caronia il 19 agosto che quasi certamente appartengono a Gioele, il bambino di quattro anni scomparso con sua madre, Viviana Parisi, il 3 agosto, dopo un incidente sull'autostrada Messina-Palermo. L'avvocato del marito della donna, Pietro Venuti, ha dichiarato al quotidiano La Stampa: "Noi pensiamo che Gioele possa aver avuto un trauma durante l'incidente".
L'ipotesi del legale di Daniele Mondello
Pietro Venuti sostiene che il decesso del piccolo possa essere collegato all'incidente avvenuto prima della scomparsa di madre e figlio.
Per questo motivo chiederà al procuratore di Patti che vengano effettuati ulteriori accertamenti sull'auto di Viviana Parisi, un'Opel Corsa. L'avvocato ha ricordato che è stato appurato che al momento del sinistro stradale il bambino non era legato al seggiolino.
"Sappiamo che l'impatto è stato violento", ha aggiunto il legale al quotidiano La Stampa, sottolineando che dopo l'incidente uno dei finestrini della vettura è andato in frantumi e una gomma è scoppiata. Secondo Venuti: "Se Gioele fosse morto tra le braccia di sua madre per le conseguenze dello schianto", ciò che sarebbe accaduto successivamente (il suicidio di Viviana Parisi) potrebbe avere una spiegazione plausibile. Il legale nutre dei dubbi sull'ultima ipotesi avanzata dagli investigatori, ovvero che la madre possa aver tolto la vita al figlio (forse strangolandolo) e poi si sarebbe suicidata lanciandosi dal traliccio dell'alta tensione.
Le dichiarazioni del marito di Viviana Parisi
Nemmeno Daniele Mondello crede a questa ricostruzione: "Mio figlio sarebbe stato strangolato da sua madre? È impossibile", ha detto a La Stampa. Ha spiegato che sua moglie non sarebbe mai stata capace di commettere un delitto del genere e l'ha ribadito al suo legale durante una conversazione al telefono.
Mondello e l'avvocato Venuti chiederanno al procuratore di Patti non solo ulteriori controlli sull'auto incidentata, ma anche di poter leggere la testimonianza rilasciata da un turista lombardo che, transitato lungo l'autostrada subito dopo l'incidente, avrebbe detto: "La madre aveva in braccio il bambino, lo teneva sulla spalla, la testa reclinata".
Il passante avrebbe anche chiesto a Viviana Parisi se avesse bisogno di aiuto, ma lei non gli avrebbe risposto e avrebbe accelerato il passo scavalcando il guardrail.
Da quel momento la dj 43enne si è addentrata nel bosco dove poi l'8 agosto è stata rinvenuta ormai priva di vita, ai piedi di un traliccio dell'alta tensione. E proprio una selva Viviana aveva citato in uno dei suoi ultimi post su Facebook: "È come se avessi incontrato la matrigna cattiva e fossi scappata nel bosco nascondendomi dal mondo".