Matteo Bassetti torna a parlare di Coronavirus. Lo fa attraverso il suo profilo Facebook e torna a caldeggiare quelle che sono le sue posizioni sulla diffusione del Sars-Cov2. La sua idea è che la Covid-19, ad oggi, abbia un'incidenza negativa minore sulla base, tra le altre cose, della capacità della medicina di individuare i soggetti contagiati e soprattutto di trattare i soggetti sintomatici. Un pensiero che spesso lo ha portato ad andare in contrasto con quanti, a suo avviso, si avvalgono di un terrorismo mediatico fuori luogo, pur non essendo certo un negazionista.

Anzi, più volte ha sottolineato il suo essere stato in prima linea al San Martino di Genova nel contrastare gli effetti devastanti della prima ondata. A ciò ha voluto aggiungere la messa in rilievo della sua figura di infettivologo, per definizione chiamato ad avere a che fare con i pazienti che hanno sviluppato, sviluppano e svilupperanno possibili complicazioni legate al contagio subito.

Coronavirus: il monito di Bassetti sulla convivenza

Matteo Bassetti è dell'opinione che oggi ci si confronti con una Covid-19 che mostra un volto diverso rispetto a quello di qualche mese fa. Una notizia a cui accompagna il monito secondo cui bisognerà "imparare a convincerci tutti per i prossimi mesi e forse anni".

L'infettivologo fissa l'obiettivo di mantenere il numero dei positivi al 2-3% del totale dei test. Numeri che, eventualmente, consentiranno di tenere sotto controllo la situazione.A questo, però, aggiunge anche l'aspetto relativo alla qualità dei ricoveri che, rispetto a marzo ed aprile, rivelerebbe una realtà diversa. "Non tanto per l'età media - specifica - che a differenza di quanto viene detto non è molto diversa.

Da giugno ad oggi al San Martino di Genova ci sono stati 90 ricoveri e un solo decesso".

Bassetti spiega le sue tesi con i numeri

Secondo Matteo Bassetti i numeri racconterebbero il fatto che le cose sono cambiate in meglio nella gestione della malattia. Impressione che sarebbero confermate da quelli che sono i dati su base nazionale. "Negli ultimi trenta giorni - specifica l'infettivologo - 244 decessi su 37.000 casi che corrispondono allo 0,6% di letalità". "Questo - ha specificato - è un dato di fatto inconfutabile".