Ranieri Guerra lancia la sua sfida contro chi non rispetta le norme di distanziamento sociale anti Coronavirus. Il medico, membro del Comitato tecnico scientifico italiano, è ospite di Otto e mezzo nella serata di martedì 19 ottobre. Guerra è collegato in diretta video, così come la conduttrice del talk show di La7 Lilli Gruber, dopo che un suo collaboratore è risultato positivo al tampone. Chiamato ad offrire il suo punto di vista sulla crescita esponenziale dei contagi degli ultimi giorni, Ranieri Guerra punta il dito contro tutti coloro che non rispettano le norme sul distanziamento sociale.

Secondo lui i cittadini dovrebbero diventare dei “controller” gli uni degli altri.

Ranieri Guerra ospite di Otto e mezzo

Ranieri Guerra considera quella dei contagi da coronavirus "una storia abbastanza bizzarra, visto che è stata creata l’app Immuni proprio per tracciarli". Ma questa app non è “collegata al sistema di contact tracing” utilizzato attualmente. Una situazione da risolvere al più presto possibile, altrimenti si tratterebbe solo di uno “spreco di tempo e di risorse”, sottolinea il medico. Il suo augurio, comunque, è quello di non vedere troppo presto un nuovo Dpcm, considerando che le misure adottate con l’ultimo decreto dovrebbero avere effetto in due settimane. Quindi, commenta, "sarebbe abbastanza strano cambiare in corsa ammettendo di aver sbagliato".

Ranieri Guerra contrario ad un nuovo lockdown

Il “punto cruciale” della discussione sull’emergenza coronavirus, fa notare però Ranieri Guerra, è il fatto che, secondo lui, il governo Conte abbia fatto bene con l’ultimo Dpcm a “stabilire un’asticella al di sotto della quale nessuno deve andare”. E cioè, spiega, è possibile andare sopra a questa asticella di norme e regole anti Covid “nel momento in cui un territorio e la popolazione che lo abita abbia bisogno di un inasprimento delle misure di contenimento”.

Insomma, prosegue il membro del Cts, "il territorio italiano non è tutto uguale". La sua convinzione, quindi, è che “non sia logico ripetere” quanto già fatto con “l’ultima spiaggia” rappresentata dal “lockdown durissimo” del marzo-aprile scorso. Anche se in quel momento, precisa Ranieri Guerra, “non c’era alternativa perché siamo stati letteralmente travolti”.

‘Ogni cittadino deve esigere il rispetto delle norme anti Covid’

Ora, invece, prosegue Ranieri Guerra nella sua analisi, “non siamo travolti”. Quindi la cosa migliore da fare, a suo giudizio, sarebbe quella di “intraprendere misure di responsabilità locale”, come di fatto sta già accadendo in Lombardia. Il medico è anche convinto che le persone abbiano ormai capito bene la situazione. Quindi non è sufficiente “incoraggiare i cittadini a stare a casa. Io li incoraggerei a esigere il rispetto delle semplici misure di igiene e sanità pubblica. Insomma, conclude, “non basta che ciascuno si disciplini”, ogni cittadino “deve diventare anche il controller degli altri. Quando vede qualcuno che la maschera non se la prende, non se la tiene e non rispetta le distanze, deve esigere il rispetto” di queste norme per difendere la sua salute e quella degli altri.

Se invece c’è ancora “qualche sciagurato che continua a ignorarle”, costui “deve essere messo in minoranza da una socialità diffusa che permetta l’esecuzione di queste banalissime norme di sanità pubblica”.