Il tifone Molave cresce sempre più d'ìntensità. Nelle Filippine si teme un peggioramento dell'intensità della catasfrofe. Dopo aver causato negli ultimi giorni numerose distruzioni, vittime, e oltre un milione di sfollati, il fenomeno climatico è destinato a diventare sempre più aggressivo con il rapido passaggio in mare aperto che potrebbe consentirgli di raggiungere il picco massimo entro le prossime 24 ore. Questo quanto affermato dalle autorità dell'arcipelago filippino.

Scattati immediatamente i soccorsi

Le numerose organizzazioni umanitarie presenti sul territorio si sono immediatamente mobilitate affinchè possano essere forniti servizi di accoglienza e soccorso per tutte le persone che stanno evadendo dai luoghi maggiormente colpiti nei giorni scorsi.

Dopo che Molave ha fatto irruzione sulle coste dell'arcipelago lo scorso 25 ottobre, sono stati distrutti numerosi campi agricoli e allagati interi villaggi. Ne ha risentito anche l'energia elettrica, presentando vari guasti momentanei, e anche centinaia di abitazioni risultano completamente rase al suolo. Decine di persone si sono rifugiate nei centri di accoglienza per attendere l'uscita di Molave dal territorio nazionale. In questo momento nelle Filippine si contano in totale nove vittime, ma secondo i dati della Protezione civile (il National Disaster Risk Reduction and Management Council, Ndrrmc); i numeri saranno destinati a crescere nei prossimi giorni.

Inoltre, tre persone hanno perso la vita a causa di un annegamento per l'improvvisa risalita delle acque.

Dieci giorni fa, invece, un altro tifone denominato "Conson" ha fatto registrare venti a 120 km/h, provocando tantissimi danni: con almeno 10 vittime e altre decine di dispersi sul territorio. Ad esserne colpita è stata la parte Nord delle Filippine, dove i maggiori decessi si sono registrati nelle baraccopoli della capitale Manila.

Le autorità competenti hanno informato di almeno 12 persone scomparse (quasi tutti pescatori), che risultano in questo momento dispersi dopo che grosse quantità d'acqua le avevano travolte. Gli sfollati, invece, sarebbero 70.000. I soccorritori hanno raccontato che è stata offerta loro accoglienza in 800 centri di evacuazione in tutta la nazione.

Forti critiche al servizio meteo nazionale

La popolazione di Manila, così come tutta la nazione, totalmente impreparata al pericoloso evento climatico, ha mosso feroci critiche ai meteorologi nazionali per non aver subito avvisato l'intero paese: le autorità avevano provveduto a comunicare l'imminente pericolo solo nelle province a Nord della capitale. Le peggiori conseguenze del rapido decorso dei tifoni degli anni passati si sono avute nelle bidonville di tutta la costa e nelle periferie di Manila. Le enormi raffiche di vento piovute sul suolo hanno distrutto e spazzato via le baracche di lamiera e anche le barche che fungevano da abitazioni per il ceto sociale più povero.

Da sempre il paese si trova in una posizione geografica che è considerata come "la cintura dei tifoni" dell'Oceano Pacifico.

Ogni anno nell'arcipelago del sud-est asiatico, arrivano almeno 20 tra tifoni e tempeste tropicali. E il tutto ha spesso causato centinaia di vittime. Conson è stato il primo della nuova stagione e poco dopo è stato il turno di Molave.

Nel 2013 fu la volta di un altro mega tifone che ancora oggi ha lasciato scorie nella comunità asiatica. L'enorme impatto di Haiyan sul paese lasciò morti e distruzioni, e si continarono 7300 persone fra dispersi e deceduti. Nel 2009, a causa di altri tifoni, persero la vita 1128 persone. Il tutto successivamente causò 1,3 milioni di sfollati, con enormi danni all'economia locale per 4 miliardi di dollari: in tutto almeno il 2,6% del Pil filippino.

A far seguito agli innumerevoli danni causati dal tifone Molave nelle Filippine, potrebbe essere il turno del Vietnam, a cui le autorità competenti hanno cercato fin da subito di porre rimedio per evitare che le coste orientali del paese possano subire le stesse distruzioni dell'arcipelago filippino.

I piani di evacuazione messi in vigore dal governo vietnamita, consistono in almeno 1.3 milioni di persone pronte a ricevere accoglienza in centri appositi. Lo stesso Vietnam è stato durante le settimane scorse oggetto di fortissimi alluvioni che ne hanno causato vittime, nonchè ingenti danni equivalenti a milioni di dollari.

Il Primo Ministro vietnamita avverte di un probabile peggioramento

Nguyen Xuan Phuc, il capo del governo vietnamita, dopo alcuni colloqui con sindaci e politici di tutte le province, ha chiesto loro di prepararsi anche a possibili peggioramenti. Negli altipiani centrali situati nel nord del paese - dove si trovano le più grandi produzioni del caffè nazionale - potrebbero scendere anche 200 millimetri di pioggia in poche ore a partire dalla serata odierna.

La regione, che spesso è balzata agli onor di cronaca per frequenti tifoni e uragani, in passato ha fatto i conti con enormi problematiche: varie baracche di lamiera sono state letteralmente spazzate via dalle forti raffiche di vento.