A Gela il coronavirus ha portato via un'intera famiglia in appena una decina di giorni: l'80enne Orazio Savà, la moglie 71enne Rocca Vantelli e il figlio di 50 anni, Mario Savà. L'ultimo a perdere la vita due giorni fa, il 10 novembre, è stato il padre, che era ricoverato nella Rianimazione dell'ospedale San Giovanni Di Dio di Agrigento. La donna e suo figlio, invece si trovavano al Sant'Elia di Caltanissetta e sono deceduti rispettivamente il 31 ottobre e il 4 novembre.

La storia della famiglia Savà

La coppia di pensionati viveva in zona Settefarine, nella periferia nord di Gela.

Il figlio Marco risiedeva, insieme a loro, per occuparsi del padre che da tempo soffriva di patologie invalidanti. L'80enne Mario Savà ha contratto per primo l'infezione, inizialmente con sintomi lievi, sottoponendosi all'isolamento domiciliare. Qualche giorno dopo, anche sua moglie e suo figlio hanno cominciato ad accusare le sintomatologie del Covid-19 e, dopo il tampone con esito positivo, sono stati trasferiti nell'immediato in ospedale. Rocca Vantelli in condizioni gravi, è stata ricoverata nel reparto di Rianimazione dell'ospedale nisseno, diretto dal professor Giancarlo Foresta. Date le complicazioni respiratorie, la donna è stata intubata e poco dopo, anche suo figlio Marco si sarebbe aggravato e portato nello stesso reparto.

Gli ultimi giorni di madre e figlio in ospedale

Per i due era sopraggiunta la polmonite interstiziale che non ha lasciato scampo. La signora Rocca e Marco hanno trascorso le loro ultime giornate l'uno accanto all'altra, inconsapevolmente, coricati in due letti d'ospedale contigui. Sono deceduti subito dopo, non risvegliandosi dal coma farmacologico, a pochi giorni di distanza.

Nel frattempo che il figlio si spegneva al Sant'Elia, il pensionato Orazio Savà si aggravava, trasportato d'urgenza nella Terapia intensiva del San Giovanni Di Dio. L'uomo si è spento martedì 10 novembre.

Le dichiarazioni del sindaco di Gela

Il primo concittadino Lucio Greco si è dichiarato attonito di fronte a questa drammatica vicenda, aggiungendo: "Fino alla fine tutti abbiamo sperato che almeno il padre si potesse salvare e potesse tornare a casa dai suoi cari".

Il sindaco ha espresso il proprio dolore per la perdita dell'intera famiglia di Gela sterminata dal Coronavirus, invitando i cittadini a restare "uniti e solidali" di fronte a questa fase critica d'emergenza. "Dobbiamo essere una comunità", ha chiosato. Anche l'ex ministra della Salute Giulia Grillo si è interessata al caso dei Savà, invocando l'intervento degli ispettori al fine di controllare se si siano verificate delle omissioni nelle terapie somministrate alla famiglia.