Lugano è scossa da un fermo eccellente. Monsignor Azzolino Chiappini, alto prelato 80enne, è stato fermato lo scorso 20 novembre nella città svizzera con accuse pesantissime: sequestro di persona, coazione e lesioni semplici per condotta omissiva. Avrebbe segregato nella sua abitazione una donna straniera per 12 anni.

Lugano, il fermo del monsignore

Venerdì pomeriggio, quattro agenti della polizia cantonale, sia in divisa che in borghese, hanno prelevato dalla sua abitazione di Borghetto di Lugano l'anziano sacerdote su ordine della procuratrice Pamela Pedretti che conduce l'indagine.

Secondo alcune fonti, si sarebbe trattato di un vero e proprio blitz. Ieri, in serata, Ministero pubblico e Polizia cantonale hanno confermato la notizia. Al religioso, che vanta una carriera ecclesiastica e magistrale di grande levatura, sono contestati reati gravi quali il sequestro di persona.

Molto noto nel mondo cattolico svizzero, tra i tanti incarichi svolti, Chiappini è stato vicario generale della Diocesi di Lugano, professore e rettore della Facoltà di Teologia di Lugano, vicario generale della Diocesi ticinese, arciprete della Cattedrale, vice presidente dell'Accademia internazionale cattolico-luterana, relatore in importanti convegni religiosi, membro della Commissione di dialogo fra Chiesa cattolica e riformata in Svizzera e della Commissione di dialogo fra la Chiesa cattolica e il giudaismo.

Attualmente è professore emerito di Teologia fondamentale, disciplina che ha insegnato anche a Roma e Friburgo.

La presunta vittima sarebbe una 48enne finlandese che viveva nell'abitazione del religioso da 12 anni senza un regolare permesso di soggiorno. La donna sarebbe stata trovata in condizioni igieniche pessime e in uno stato di trasandatezza tale da giustificare l'accusa di lesioni semplici per condotta omissiva.

L'appartamento, assegnato al religioso dalla Curia e poco distante dalla Cattedrale, sarebbe stato trovato in uno stato di disordine e sporcizia.

L'inchiesta sull'alto prelato

L'inchiesta che riguarda monsignor Azzolino Chappini avrebbe preso avvio in seguito a una segnalazione anonima. La Procura vuole fare chiarezza su una storia che pare essere ingarbugliata.

La donna sarebbe arrivata parecchi anni fa dalla Finlandia per fare da perpetua nella casa del prelato, sia pure non dichiarata. Avrebbe dovuto, quindi, svolgere mansioni domestiche, ma ciò striderebbe con l'incuria in cui era la casa. Alcuni vicini avrebbero notato un alto numero di pacchi recapitati all'indirizzo del sacerdote, per lo più di Zalando, mentre la donna non si sarebbe vista mai né a messa né in giro. Non si conoscono i rapporti intercorsi tra lei e il monsignore. La 48enne è stata trasferita in una struttura protetta. Sembrerebbe, inoltre, che da giorni la casa del religioso fosse inaccessibile, che nessuno rispondesse al citofono o al telefono, e che fosse stata tagliata l’energia elettrica.

Nei giorni scorsi, agenti in borghese hanno frequentato la Curia con l'intento di raccogliere informazioni: è stato perquisito su ordine della Procura l'ufficio di Chiappini alla Facoltà di Teologia e sono stati sequestrati documenti e un pc del religioso. Si attende ora la decisione del giudice cantonale, che dovrà stabilire se convalidare il fermo, dei provvedimenti coercitivi. La Curia, in un comunicato stampa, si è detta incredula dell'accaduto e ha garantito massima collaborazione con gli inquirenti, sottolineando che nel caso non sono implicati minori.

Lugano, la difesa del religioso: 'È mia cugina'

Monsignor Chiappini avrebbe conosciuto la donna attraverso corsi di teologia on line. A chi gli chiedeva chiarimenti su quella donna in casa, il religioso ha sempre detto: "È mia cugina".

La Curia di Lugano non nasconde imbarazzo e amarezza alla notizia del fermo dell'alto prelato, sentimenti diffusi anche tra la comunità religiosa luganese. Al contempo, però, la Curia invita alla cautela prima di giungere a conclusioni affrettate.

L'arciprete di Chiasso don Gianfranco Feliciani, che conosce bene Chiappini, punta il dito contro i media che sarebbero mossi dalla tentazione dello scoop e dal sensazionalismo: "Fatico a comprendere come si sia potuto gridare allo scandalo quando non è appurato ancora nulla. Sono convinto che non ci sia stato nulla: mi riesce difficile credere che si sia stata segregazione, è una parola grossa. Mi chiedo come sia possibile evocare le ipotesi di reato di sequestro di persona e di coazione da parte di un uomo anziano, mite, debole, buono e come detto incapace di fare del male". Sono in corso indagini proprio per accertare se vi siano state condotte penalmente rilevanti da parte dell'anziano prete.