Elena Miruna Nemteanu, la studentessa scomparsa all'inizio dello scorso agosto, non si sarebbe allontanata dalla sua abitazione di Grosseto volontariamente. La 17enne di origine rumena, ritrovata lunedì 5 ottobre in un appartamento alle porte del centro storico, sarebbe infatti stata trattenuta contro la sua volontà. Il caso di cronaca nera è stato a lungo seguito anche dalla redazione di "Chi l'ha visto?". A riportare la notizia del suo ritrovamento La Nazione.

Tra indagati per sequestro di persona

Elena mancava da casa dal 7 agosto scorso. Senza dire nulla a nessuno, dopo cena, aveva indossato un abito da sera ed era uscita facendo perdere le sue tracce.

I genitori, che avevano subito allertato le forze dell'ordine, non hanno mai creduto all'ipotesi dell'allontanamento volontario e hanno sempre sostenuto che la figlia fosse trattenuta con la forza, da qualche parte.

Nei giorni scorsi, la ragazzina è stata rintracciata in un appartamento nei pressi della stazione di Grosseto: stando alle prime risultanze delle indagini (tuttora in corso), sembra che i timori della famiglia fossero effettivamente fondati. L'avvocato Alessandro Risaliti, che sta assistendo i Nemteanu, si è infatti prodigato a dichiarare alla stampa che Elena è stata trattenuta contro la sua volontà.

Nelle scorse ore, tre uomini di origine romena sono stati inseriti nel registro degli indagati con la pesante accusa di sequestro di persona.

Per due di loro, gli inquirenti, avrebbero anche ipotizzato una serie di altri reati. Tuttavia, considerando anche la minore età della vittima, sulle indagini, coordinate dal Pm Salvatore Ferraro, vige il più stretto riserbo.

L'incubo di Elena

Elena, secondo quanto ricostruito, sarebbe stata rinchiusa per diverse settimane in un'abitazione in via Saturnia, a Grosseto.

Difficile, per ora, stabilire se la ragazza sia stata portata lì fin dal primo giorno o solo in un secondo momento. Sembra che al momento dell'irruzione della polizia, nell'appartamento, oltre alla ragazza, ci fossero altre due persone. Persone distanti dalla quotidianità di Elena e della sua famiglia che, per motivi ancora in fase di accertamento, l'avrebbero trattenuta contro il suo volere.

La giovane, come ha puntualizzato il suo avvocato, ha raccontato di aver subito costrizioni fisiche e violenze anche pesanti. I suoi aguzzini l'avrebbero schiaffeggiata, presa a pugni e perfino legata. Tuttavia, rimane più di un punto oscuro ancora da chiarire con la versione di Elena che deve ancora trovare riscontro nell'attività investigativa della Procura. Gli inquirenti, in queste ore, stanno esaminando l'intera situazione: nei prossimi giorni valuteranno se disporre eventuali provvedimenti nei confronti delle persone al momento indagate.