La mattina del 9 novembre a Ceretto di Carignano, vicino Torino, Alberto Accastello di 40 anni ha sparato alla moglie 38enne Barbara Gargano, ai due figli di appena due anni e al cane di famiglia, poi si è tolto la vita. Aurora, una dei due gemellini, è l'unica sopravvissuta alla strage, ricoverata nel reparto di Rianimazione del Regina Margherita in condizioni critiche, in quanto il proiettile le ha procurato un gravissimo trauma cranico. L'uomo, operaio agricolo, prima di quel folle gesto avrebbe telefonato a suo fratello per dirgli: "Tra poco non ci sarò più".

La moglie aveva chiesto la separazione

Alberto e Barbara si erano sposati cinque anni fa, dopo un periodo di convivenza e vivevano in un villino rosso, in mezzo al verde. I titolari dell'azienda agricola per cui lavorava il 40enne hanno raccontato: "Si è costruito la villetta facendo mille sacrifici. Prima il mutuo, poi lavorando di sabato e di domenica, nel tempo libero". Recentemente, Alberto ha cominciato a sospettare che sua moglie avesse un amante, arrivando a ingaggiare un investigatore privato. E ha trovato le conferme che stava cercando. Da tempo, Barbara si lamentava con gli amici di "vivere in mezzo al nulla", cominciando ad avvertire il peso della solitudine, tra quei campi di mais che suo marito amava tanto.

E avrebbe anche minacciato Alberto di andarsene da casa, dicendogli che il loro matrimonio era finito, anche perché lei si era innamorata di un altro.

Il fratello non aveva capito le sue intenzioni

"Ho pensato dicesse che presto sarebbe stato fuori da questa situazione della separazione, non ho capito niente", ha asserito il fratello dell'omicida riferendosi a quella telefonata in cui Alberto aveva manifestato l'intenzione di togliersi la vita.

Il significato di quelle parole è diventato più chiaro alle quattro del mattino, quando il 40enne avrebbe inviato un messaggio a suo fratello con scritto: "Non ce la faccio più. Tra poco non ci sarò più". A quel punto il fratello si sarebbe precipitato a casa di Alberto, ma era troppo tardi. I vicini sentendo gli spari, avevano allertato le forze dell'ordine che erano intervenute sfondando la porta.

Al loro arrivo, Barbara Gargano era già senza vita, mentre il figlioletto Alessandro è deceduto durante il trasporto al Regina Margherita. L'altra figlia, Aurora sta lottando tra la vita e la morte nello stesso ospedale.

Le indagini in corso

Mentre gli investigatori della scientifica di Torino raccoglievano le tracce del delitto nella villetta, i carabinieri di Moncalieri, guidati dalla pm Livia Locci hanno cercato di ricostruire il movente degli omicidi. A tal fine si sono recati dal collega di lavoro col quale Barbara si frequentava, il quale, visibilmente scosso, ha spiegato loro: "Lei si lamentava perché lui la trascurava e pensava solo al lavoro".

I genitori della donna che l'avrebbero sentita qualche sera fa al telefono, invece hanno dichiarato: "Stava bene, sapevamo quello che stava succedendo. Ma quello che è capitato è una cosa terribile, che non avremmo mai immaginato. Nessuno poteva immaginare".